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Civico 10: Scuola, arte e sport

22 apr 2016
Civico 10: Scuola, arte e sport
Torniamo a parlare di sport dopo aver letto con attenzione l’intervista del coach Luca Liberti, allenatore delle nazionali di Basket di San Marino, pubblicata sul sito web di Super.
Liberti approfondisce, fra le altre cose, il rapporto fra scuola e sport, evidenziando le grandi difficoltà riscontrate dagli studenti che svolgono un’attività sportiva a livello agonistico.
A questi ragazzi non viene infatti riconosciuto, da parte della scuola, il valore dell’attività che compiono negli orari extrascolastici, in alcuni casi molto intensa e con grande dispendio di energie e di tempo, che viene necessariamente tolto allo studio e ai compiti.
La legge sullo sport approvata a settembre dello scorso anno prevedeva alcuni piccoli passi avanti in questo senso ma, come già ricordato dal nostro movimento, non è ancora stata attuata. Il Segretario di Stato con delega allo sport, Teodoro Lonfernini, interpellato dallo stesso giornalista, ammette non solo che i decreti attuativi non sono ancora stati adottati, ma addirittura che non sarebbero stati ancora “pensati”.
Mentre il nostro Governo pensa c’è invece chi, a pochi chilometri da noi, cerca di essere più concreto.
Al liceo scientifico di Viserba, il famoso “Serpieri”, è stato introdotto di recente l’indirizzo sportivo: palestra e teoria dello sport, esercizi fisici e studio del corpo umano; più lezioni in tuta da ginnastica, certo, ma anche diritto, economia dello sport.
Questo esempio deve farci capire che attraverso una programmazione e una strategia chiara si può rendere lo sport una componente fondamentale, strutturale, della formazione che la scuola offre ai nostri studenti.
Sarebbe interessante, e il nostro movimento nelle prossime settimane cercherà di farlo, aprire un dibattito anche sulla metodologia di insegnamento, magari cercando di avvicinarsi ad un approccio più interdisciplinare dove l’educazione fisica assieme ad altre materie, come la musica o la storia dell’arte – che vengono invece vengono troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie – venga integrata nella routine giornaliera della scuola.
Incentiviamo una cultura educativa innovativa e scommettiamoci politicamente. Non bastano i crediti formativi: chi fa uno sport a livello agonistico, o segue una formazione artistico-musicale di alto livello, ha bisogno di veder valorizzato in maniera diversa il proprio impegno.
Se accettiamo questa sfida e ricerchiamo un modello di sviluppo economico del paese correlato con la formazione dei nostri giovani, avremo fatto un ottimo lavoro per le nuove generazioni.

Civico10

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