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Rimini: l’accoglienza dei migranti, raddoppiare si può

23 set 2015
Rimini: l’accoglienza dei migranti, raddoppiare si può
Rimini: l’accoglienza dei migranti, raddoppiare si può
L’11 settembre si è tenuta la Marcia delle donne e degli uomini scalzi, una iniziativa lanciata spontaneamente da un gruppo di autorevoli personalità, che si è via via estesa raccogliendo l’adesione sia di singoli cittadini che di numerosissime associazioni. Anche noi abbiamo aderito a questo grande movimento di popolo a partire dalla condivisione degli obiettivi che la marcia si è posta per chiedere un cambiamento delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Questo “cammino di civiltà”, come è stato definito, sarà molto lungo e pertanto è necessario che fin da subito si cominci a ragionare non solo nell’ottica dell’emergenza, ma anche e soprattutto in quella dell’accoglienza strutturale per questi profughi che scappano dalle guerre, dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere e che probabilmente non faranno più ritorno alla loro terra, almeno finché la situazione non sarà veramente cambiata.

Concretamente, andando oltre questo “gioco” un po’ macabro del “chi ospita chi” riteniamo che gli attuali 450 richiedenti asilo ospiti del nostro territorio potrebbero essere quantomeno raddoppiati. Ma non si tratta soltanto di trovare la necessaria sistemazione materiale, ma di prevedere un’accoglienza che promuova l’integrazione e fornisca alcuni strumenti concreti quali la conoscenza della lingua, specifici percorsi formativi, una maggiore conoscenza reciproca delle storie e delle culture di appartenenza, e quant’altro si riterrà necessario.

Sappiamo che la scarsa integrazione può essere anche causa di conflitto sociale, pertanto è necessario governare questo fenomeno non solo a livello europeo, e mondiale, ma anche sul territorio. Per questo chiediamo alle Istituzioni, in primo luogo ai Comuni, della nostra Provincia, di esercitare un ruolo attivo e propositivo tenendo in considerazione il fatto che questa migrazione presenta caratteristiche nuove per progetto migratorio, minor tempo di permanenza in un territorio, oltre che per numero, rispetto ai flussi a cui siamo stati abituati fino ad ora, e va affrontata con il contributo di tutti.

Prossimamente organizzeremo una iniziativa pubblica che affronterà il tema dell’accoglienza nel nostro territorio alla quale inviteremo i rappresentanti delle Istituzioni, per capire cosa è più opportuno fare, quale posizione, quali scelte compiere nell’immediato futuro e oltre.

Comunicato stampa
Agesci Zona di Rimini
Arci
Arci Servizio Civile
Cgil
Coop. Centofiori
Istituto di Scienze dell'Uomo
Casa della Pace
Federconsumatori
Auser
Associazione Papa Giovanni XXIII

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