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Usl: sul secondo fabbisogno e sul precariato nella pa

19 lug 2021
Usl: sul secondo fabbisogno e sul precariato nella pa

L’Adozione del Secondo Fabbisogno del settore pubblico allargato non è un mero “esercizio di stile” ma rappresenta la strada maestra per la definizione della Pubblica Amministrazione per il prossimo triennio. Sicuramente le proroghe fatte in questi ultimi periodi, dovute a comprensibili circostanze particolari, avrebbero dovuto giovare in quanto hanno concesso ulteriore tempo all’ Esecutivo per delineare una linea d’indirizzo ben individuata: definire con chiarezza i servizi da offrire per la popolazione non prescinde da definire quante risorse necessitano per metterli in campo. Tutto questo non c’è stato. Non neghiamo che durante gli incontri la percezione che il principale (se non l’unico) criterio di orientamento in merito alla previsione del fabbisogno sia stato il risparmio di spesa; infatti sono pochissimi gli investimenti messi in campo soprattutto in settori operativi quali ad esempio quelli dell’AASS. Inoltre in diversi Dipartimenti non è stato fatto altro che ripotare la trasposizione numerica della situazione di fatto, in attesa di future riforme strutturali. Ma la vera e propria “pecora nera” è l’Istituto per la Sicurezza Sociale in merito al quale, nonostante le insistenze di USL, le preposte Segreterie di Stato non hanno nemmeno preso in considerazione la possibilità di produrre una qualche documentazione. Quantomeno si sarebbe potuto riportare la “fotografia” dello stato attuale se non altro per dare pubblicamente alla cittadinanza una rappresentazione dello stato dell’arte e chiarire agli stessi lavoratori la struttura delle Unità Organizzative sulle quali, a volte, l’impressione è che l’ISS non abbia l’esatta cognizione di dove è collocata la propria forza lavoro. Infine è doveroso sottolineare come purtroppo la PA è ancora afflitta dalla piaga del precariato. Se in campo sanitario e socio sanitario ha ottenuto risposte, anche se occorre evidenziare come ad oggi manca ancora la fase attuativa, tanti altri comparti sono ancora senza risposta nonostante i numerosi solleciti. Urge pertanto regolarizzare le posizioni dei dipendenti del restante Settore Pubblico Allargato in modo da fare qual famoso e auspicato “punto zero” sulla quale programmare, d’ora in avanti, le selezioni per l’accesso al pubblico impiego, approfittando dell’occasione anche per sancire una volta per tutte l’appartenenza al settore pubblico di quelle, oramai pochissime, figure ibride sulle quali la politica non ha ancora avuto il coraggio di esprimersi con chiarezza, come ad esempio personale fattorino accompagnatore scolastico.

La Federazione Pubblico Impiego USL





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