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“Caso Titoli”: dalle testimonianze di ex Segretari di Stato la fotografia di un Paese nella bufera

In mattinata anche il contributo tecnico dei consulenti delle Difese Savorelli e Siotto; l'operazione Demeter, a loro avviso, avrebbe prodotto utili per Banca Centrale

26 gen 2024

Settore bancario nel caos, AQR in corso, crisi di liquidità: tutti gli elementi di una tempesta perfetta nel 2017. Nella testimonianza dell'ex Segretario agli Esteri Nicola Renzi il ricordo di sedute definite drammatiche del Comitato per il Credito e il Risparmio; dagli allora vertici di Banca Centrale sarebbe stata addirittura ventilata l'eventualità di un blocco totale dei pagamenti. Oppure l'utilizzo dei fondi pensione. Proposte irricevibili per il Governo targato Adesso.sm; ma soluzioni alternative – da BCSM - non arrivavano, ha aggiunto Renzi. Che riguardo ad uno dei filoni del processo, il commissariamento Asset, ha sottolineato di aver insistito sulla possibilità di una ricapitalizzazione; rimarcando come in seno all'Esecutivo non mancassero contrarietà riguardo alla gestione della vicenda da parte di Via del Voltone.

Sullo sfondo una conflittualità politica fortissima; davanti al Giudice Vico Valentini si è parlato ad esempio del duro esposto che esponenti DC inviarono alla Reggenza. Tra i firmatari Francesco Mussoni, anch'egli sentito in mattinata. Depositammo – ha ricordato - un dossier nel quale venivano ricostruiti collegamenti che parevano evidenti fra dirigenti del CIS, BCSM, Gruppo Confuorti. Mi pare – ha aggiunto - che i fatti siano andati nella direzione che avevamo previsto.

Non eravamo minimamente al corrente dell'operazione titoli – ha tuttavia obiettato Simone Celli -; ne sapevano di più i consiglieri di Opposizione. Momento chiave dell'udienza odierna, la testimonianza dell'ex Segretario alle Finanze. Ha sostenuto come all'epoca le criticità che preoccupavano maggiormente riguardassero Carisp, in vista dell'assorbimento di attivi e passivi Asset. Nessun riferimento esplicito a problemi di liquidità del CIS – ha continuato -, da parte di Savorelli. Ha poi spiegato come i rapporti fra la componente politica del CCR, e l'allora Direttore di Banca Centrale, si fossero progressivamente deteriorati fino alla rottura; anche perché vi sarebbe stata la percezione di una imminente adozione di provvedimenti di rigore verso Cassa di Risparmio. Quanto alle relazioni con Confuorti – ritenuto da alcuni una sorta di grande manovratore –, i legali del finanziere hanno chiesto l'acquisizione di un presunto scambio di mail con Celli. Che ha però escluso di avere ricevuto indicazioni di sistema; “non ricordo di contatti diretti permanenti”, “ho sempre interagito con i vertici di Banca Centrale”, ha puntualizzato.

In precedenza – sul dossier nodale del processo, la compravendita Demeter - il contributo di due consulenti di Difesa. Di fatto fu un'operazione di finanziamento al CIS, ha riconosciuto quello di Savorelli. A suo avviso l'operazione avrebbe comunque prodotto utili consistenti per BCSM; perché a fronte di una perdita di un milione e mezzo - alla cessione dei titoli - vi sarebbe stato un ricavo di “circa 3 milioni e 800.000 euro” dall'acquisizione delle cedole. Si è chiesto allora se l'errore non sia stato nella tempistica di vendita. Anche ad avviso del consulente della Difesa Siotto, infatti, i sottostanti erano solidi. Prossima udienza il 12 febbraio; rinnovata fra le altre cose la citazione a testimoniare per Carlo Cottarelli.





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