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Frode da 440 milioni: la GdF chiude il cerchio con due arresti internazionali

L'operazione "Free credits" dello scorso gennaio aveva portato a 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni. Coinvolti 56 associati e 22 prestanome

28 mag 2022
Frode da 440 milioni: la GdF chiude il cerchio con due arresti internazionali

Si chiude il cerchio dell'operazione "Free Credits" che lo scorso gennaio aveva visto l'esecuzione di 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni da parte degli uomini della Guardi di Finanza di Rimini in Emilia Romagna e, in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. L'articolato sodalizio criminale era composto da 56 associati e 22 prestanome, indagati con l’accusa di aver frodato lo Stato italiano per 440 milioni di euro commercializzando falsi crediti di imposta, i cosiddetti “bonus”, introdotti tra le misure di sostegno post Covid.

Solo due indagati erano riusciti a sfuggire: ritenuti il capo del ramo pugliese dell’organizzazione e un commercialista che si trovavano in Sud America al momento degli arresti e, saputo dell'intervento delle forze dell'ordine, non hanno più fatto ritorno in Italia. Ma gli inquirenti e la Polizia hanno continuato a monitorare ogni loro spostamento e, grazie al Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno attivato le forze di polizia locali per il rintraccio e l’arresto.

Il commercialista è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, in Colombia, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà in attesa delle procedure di estradizione. Il “re dei bonus” era invece a Santo Domingo, dove è stato fermato dopo un accurato pedinamento effettuato dalla polizia dominicana: aveva con sé numerosi telefoni cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità e oltre dieci carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro. Per lui le procedure di consegna alle autorità italiane sono state più rapide: la Repubblica Dominicana lo ha espulso e messo su un aereo per l’Italia e si trova già nel carcere di Rimini, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.





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