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Indagati per maltrattamenti, manca braccialetto, vanno in carcere. Due casi a Rimini

Entrambi i mariti sono stati denunciati dalle mogli

12 gen 2024
Carcere di Rimini
Carcere di Rimini

Una misura introdotta dalla recente normativa in materia di "codice rosso" che prevede il braccialetto anche per casi che non riguardano la detenzione domiciliare. Ad un cittadino di origine albanese, denunciato dalla moglie per maltrattamenti, lo scorso 23 dicembre è stata notificata un'ordinanza cautelare disposta dal Gip he prevedeva il divieto di avvicinamento alla moglie e l'allontanamento dalla casa familiare. L'indagato difeso dagli avvocati Andrea Muratori e Nicola Tassani, è stato portato in carcere in attesa che si trovasse il dispositivo di rintracciato.

Il 27 di dicembre si è tenuto interrogatorio di garanzia davanti al gip Vinicio Cantarini durante il quale l'indagato ha negato tutti gli addebiti. Il Gip ha quindi scarcerato l'uomo il 28 dicembre su istanza dei difensori, nonostante il braccialetto elettronico non fosse ancora a disposizione, perché la moglie era stata ricollocata in una casa protetta. Il 5 gennaio scorso il braccialetto applicato all'indagato, secondo i difensori è difettoso tanto che scatta l'allarme ogni tre ore.

Caso analogo per un altro indagato, sempre un marito denunciato dalla moglie per maltrattamenti e difeso dall'avvocato Sonia Giulianelli. Anche in questo caso non essendoci a disposizione i braccialetti, l'uomo è stato arrestato e rimesso in libertà dopo l'interrogatorio di garanzia, questa volta senza l'obbligo del braccialetto.






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