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L'allarme di Confesercenti: “Rischio inflazione al 6% e calo di 4 miliardi sui consumi”

26 feb 2022

Sono una la conseguenza dell'altra. “Il maggior costo delle materie prime e dell'energia potrebbe portare il tasso di inflazione al 6% nel 2022”. E con l'aumentare dei prezzi si ridurrebbero i consumi, per un totale di quattro miliardi. A dirlo è Confesercenti, che stima i danni causati dal conflitto in Ucraina: dopo l'avvio delle operazioni militari, i prezzi dell'energia hanno registrato un ulteriore rimbalzo, con aumenti delle quotazioni rispetto all'inizio dell'anno del 27% per il petrolio e del 52,4% per il gas. Una spinta al rialzo che si estende come noto anche al grano, il cui prezzo si è alzato dell'11%. L'inflazione avrà un impatto anche sui tassi bancari, con un aggravio che potrebbe arrivare a costare alle imprese 5 miliardi di euro già il prossimo anno. "La drammaticità della situazione richiede interventi adeguati e urgenti", sottolinea Confesercenti, che ribadisce: "L'obiettivo sarà la messa a punto di automatismi fiscali capaci di smorzare la volatilità dei prezzi dell'energia. Occorre poi definire un congruo periodo di allungamento delle moratorie sui prestiti bancari”.

La situazione in Ucraina si riflette pesantemente anche sulle imprese italiane e sull'export. “Rischiano di ripetersi le gravi conseguenze economiche derivanti dalla crisi in Crimea nel 2014 – avverte Confartigianato –. Da allora le prolungate sanzioni economiche alla Russia hanno fatto calare le esportazioni europee verso Mosca del 22%. Quelle italiane del 28%: un buco pari a quasi 25 miliardi di euro. Il settore più colpito è quello della moda (-41,8%), seguito dai macchinari (-28,5%). Anche a San Marino l'inflazione aumenta: “E' sempre più alta rispetto al circondario – spiega Francesca Busignani di Unione consumatori sammarinesi -. Le ricadute andranno a colpire come sempre l'utente finale. Ma in questo momento la priorità rimane quella di riportare la pace in Ucraina”.




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