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Un regolamento per contrastare l'hate speech, espressioni d'odio

Agcom e Ordine dei giornalisti insieme: "Bisogna evitare le facili generalizzazioni che portano a stereotipi e discriminazioni"

di Francesca Biliotti
30 giu 2019
il servizio di Francesca Biliotti
il servizio di Francesca Biliotti

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Ordine nazionale dei giornalisti hanno presentato un regolamento per contrastare le espressioni d'odio nel rispetto della dignità umana. Tutto è partito dal 2015, quando anche secondo organismi della comunità internazionale si è verificato quello che poi sarà chiamato il momento di svolta, gli attentati a Parigi. Nell'occasione Agcom, e non solo, si è resa conto del proliferare di hate speech, espressioni d'odio. Anche da parte di quelli che dovrebbero essere professionisti della comunicazione, nel descrivere quei particolari episodi, c'era una tendenza eccessiva a generalizzare e semplificare. Ciò conduce a facili stereotipi e a discriminazioni. Donne, migranti, minoranze in genere, sono classici esempi di target, soggetti più colpiti di altri dalle eccessive generalizzazioni. E chi meglio dei giornalisti dovrebbe agevolare questa operazione culturale, tesa a trattare determinati argomenti con la necessaria completezza di informazione, contestualizzando gli episodi, spiegandoli e analizzandoli, senza cadere nella facile, e comoda, semplificazione.

Nel video le interviste a Antonio Nicita commissario Agcom; Carlo Verna presidente Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti


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