Logo San Marino RTV

Ilaria Salis in aula in catene, 'trascinata come un cane'. La replica "Accuse false"

Al via il processo all'italiana a Budapest. La Farnesina convoca l'ambasciatore ungherese

30 gen 2024
Ilaria Salis in aula in catene, 'trascinata come un cane'. La replica "Accuse false"

"Le accuse mosse dai media italiani e ungheresi" sulle condizioni della detenzione di Ilaria Salis "sono false e l'organizzazione carceraria le respinge con forza". Lo si legge in una nota del servizio statale penitenziario ungherese che bolla come "triste e immorale il fatto che queste calunnie siano riportate dalla stampa senza consultare la controparte". Ecco dunque  la risposta dopo le polemiche sollevate dalle immagini del processo a Budapest, che  si è aperto ed è stato aggiornato al 24 maggio, a carico dell'italiana accusata di aver aggredito due estremisti di destra nella capitale ungherese. Salis è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena. 'È stato choccante, un'immagine pazzesca' - ha commentato Eugenio Losco, uno degli avvocati italiani della donna.

Interviene il Ministro agli esteri Tajani che ha annunciato che oggi l'ambasciatore italiano in Ungheria andrà al ministero a protestare per questo trattamento riservato ad una detenuta. "Si vedrà se si potranno ottenere gli arresti domiciliari e poi se si potrà portare in Italia per scontare la pena" ha detto Tajani.

"Credo che l'Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell'Ambasciata italiana in Ungheria" - ah invece denunciato Roberto Salis, il padre di Ilaria.

"Riguardo alla vicenda di Ilaria Salis potrebbe essere applicata una norma, la decisione quadro del 2009 del Consiglio europeo sul reciproco riconoscimento delle decisioni sulle 'misure alternative alla detenzione cautelare', che in questi casi prevede per il detenuto una serie di misure alternative, come i domiciliari. Essa potrebbe non necessariamente essere applicabile solo a condanna definitiva, ma anche prima" - sostiene il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.





Riproduzione riservata ©