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Conferenza Programmatica DC: si ragiona sui progetti

20 feb 2016
Conferenza Programmatica DC: si ragiona sui progettiConferenza Programmatica DC: si ragiona sui progetti
Conferenza Programmatica DC: si ragiona sui progetti - La riflessione democristiana su quanto fatto e quanto resta ancora da fare porta con sé considerazio...
La riflessione democristiana su quanto fatto e quanto resta ancora da fare porta con sé considerazioni politiche sul futuro. Emerge, forte, una domanda: che partito vogliamo essere? In sala c'è qualche sedia vuota di troppo, segno che forse occorre riflettere sul rapporto con la gente, dando quelle risposte che il paese chiede con forza. Ad esempio su economia e lavoro. Alessandro Cardelli tira le orecchie al suo partito: “è mancato il coraggio di fare certe scelte – accusa - perché siamo conservatori”. Guarda poi a quei posti vuoti e avverte: la prossima volta rischiamo di arrivare con sedie ancor più vuote. I gruppi di lavoro relazionano su quanto fatto. In cantiere tanti progetti per una San Marino moderna che vuole fare il grande salto. L'applauso arriva a Manuel Ciavatta sui diritti civili. Si lavora ad un disegno di legge per tutelare le coppie conviventi, a prescindere dal loro sesso. Ma se può esserci parificazione rispetto al rapporto di coppia, il discorso cambia per la genitorialità. La Dc è fedele al suo patrimonio di valori. Un bimbo – dice Ciavatta raccogliendo il consenso – deve avere un padre e una madre. E' il momento dei Segretari di Stato. E' un confronto a tutto campo su politica estera, Europa, sanità, turismo, pa, agricoltura. Mantenere lo stato sociale garantendo istruzione e sanità costa al paese 150 milioni all'anno. Servono risorse. L'Europa è alle porte, bisogna essere competitivi. Da qui, la sfida. Quali interventi verranno messi in campo entro fine legislatura? Risponde il capogruppo Mazza. Ha le idee chiare e pungola il Governo. Invita ad aprire lo sportello unico delle imprese nei prossimi quattro mesi, a realizzare a breve infrastrutture tecnologiche, “perché a chi investe – spiega - non basta una fiscalità bassa”. Se entro i prossimi sette mesi l'Azienda non avrà illuminato le zone produttive e i centri storici con la fibra ottica avremo perso la sfida. E sul polo della moda chiede di arrivare al referendum con in tasca accordi sindacali. Dalla platea si alza la voce di chi vede un paese bloccato dalla burocrazia e chiede risposte immediate per rilanciare la propria attività. Dal palco arrivano rassicurazioni su un percorso di digitalizzazione che va avanti e che porterà, a marzo, alla posta certificata. Il momento è difficile, e non facilita la partecipazione. Da domani si riparte. “Con la gente e fra la gente” – si augura il Segretario Lonfernini che con Mussoni, qualche mese fa, spingeva per una conferenza programmatica che fosse di avvicinamento al Congresso.

MF

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