Logo San Marino RTV

Congresso Psd: 70 i delegati iscritti a parlare

15 dic 2007
Psd
Psd
Pietro Faetanini attacca la politica degli scandali portata avanti dalla Dc. Antonio Carattoni riconosce che le responsabilità della recente crisi si annidano tra le file del partito, mentre Germano De Biagi invoca la strada dell’unità del fronte riformatore progressista, che deve crescere nei numeri e nei consensi.
Particolarmente applaudito l’intervento di Patrizia Busignani: parla dell’insistenza dei compagni a riprendere un ruolo di primo piano e accetta la richiesta alla presidenza del partito, ma solo a tempo determinato: “non lamentatevi –dice- non meritate un presidente così intrattabile e per di più donna”.
Poi l’appello di un imprenditore, Giuseppe Giorni: “il nostro partito non ha afferrato la gravità di 23 aziende che sono finite nel mirino della GdF e vivono nel terrore di continui controlli”.
Mario Venturini ha dato atto al Psd che, durante la crisi di governo, ha tenuto un comportamento leale e responsabile nei confronti degli alleati e del Paese.
Roberto Tamagnini riconosce la scelta compiuta nel 2006 di dare una svolta alla politica.
“Un tempo – ha ricordato Giovanni Lonfernini– il ponte tra centro e sinistra riformista, ha prodotto importanti riforme. Questo ponte va ricostruito, senza alzare muri”.
A Vittorio Pellandra di Ans, non convince l’azione del governo per il ricatto della sinistra estrema.
“Un aspetto positivo della legge elettorale – ha ricordato Antonio Putti dei Popolari- è la nascita del Gruppo di Coordinamento”.
“Frequentiamoci senza appuntamenti al buio” dice Marco Arzilli di Noi Sammarinesi che, è in ogni caso disponibile al dialogo.
“Per gli Europopolari -afferma Lorenzo Lonfernini- è difficile la collaborazione con le forze massimaliste dell’attuale Maggioranza”. Pasquale Valentini ha ricordato che, una nuova legge elettorale non sarà sufficiente a produrre il cambiamento auspicato senza le necessarie condivisioni.
Particolarmente applaudito l’intervento di Monica Bollini, che accetta il confronto, ma non condivide alcuni passaggi del programma come l’adesione all’Europa.
Simona Zonzini nel suo intervento ricorda Emma Rossi.
Primi dissensi interni arrivano da Alvaro Selva: “non ho apprezzato l’imboscata di alcuni componenti del PSd che ha aperto la crisi di governo”. Anche Maria Selva critica chi è concausa della crisi di governo affermando che: “dall’esterno si avverte il veleno”.
Applauditi gli interventi di Fabio Canini e Simone Celli.
Emilio della Balda chiede l’economia libera e critica la PA e un sistema dalla mentalità statalista, restio a premiare il merito e l’iniziativa. Puntigliose le donne delegate, che rimarcano, la poca coerenza del partito, nel proclamare le quote rose e non metterle in pratica.
Fabio Berardi ringrazia Mauro e Peppe, veri protagonisti del percorso di unificazione. Apprezza l'inserimento degli emendamenti suggeriti dalla corrente critica e chiede di dare mandato alle nuove generazioni, per completare il processo di unità.
Si delinea dunque un Congresso senza sorprese, dove il buon lavoro dei giorni scorsi ha smussato angoli e dissensi.

Riproduzione riservata ©