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Consiglio Grande e Generale: si riprende con l'esame delle proposte di modifica alla Legge sull'Editoria

26 apr 2021
Consiglio Grande e Generale: si riprende con l'esame  delle proposte di modifica alla Legge sull'Editoria

Dopo l'acceso dibattito in comma comunicazioni sui fatti di Via Giacomini, il Consiglio riprende nel pomeriggio; con la prosecuzione dell'esame in II lettura delle proposte di modifica alla Legge sull'Editoria, per il quale era stata richiesta la procedura d'urgenza, fra le polemiche delle Opposizioni. Il PdL, presentato dalla Segreteria con delega all'Informazione, ha lo scopo di sopperire alle attuali lacune della normativa in materia – del 2014 -, in attesa di un nuovo testo complessivo da ultimare entro 2 anni. Fra le modifiche più contestate, dalle Forze di Minoranza, quella che attribuiva alla Segreteria di Stato la possibilità di classificare o meno, una pubblicazione periodica, come testata giornalistica. Ma un emendamento presentato dallo stesso Esecutivo prevede invece che tale facoltà spetti all'Autorità Garante per l'Informazione.



Esaurito il dibattito nella scorsa sessione consiliare, il Segretario Lonfernini è passato alla lettura articolo per articolo del testo, e dei relativi emendamenti; quindi le votazioni. Approvato, in avvio, l'articolo 1 – emendato dal Governo -, relativo alle definizioni. Respinto invece un emendamento modificativo di Libera che, nel definire il concetto di “testata giornalistica online”, citava anche i blog, e questo perché – ha spiegato Matteo Ciacci – sono necessarie massime garanzie sulla deontologia e la trasparenza, senza “fare figli e figliastri”. Ma ad avviso di Teodoro Lonfernini l'indicazione del termine “blog” è superflua poiché nel comma di specie già si parla di “supporto informatico”; sottolineate poi le continue evoluzioni in campo tecnologico, che renderebbero controproducente una simile precisazione terminologica. E poi l'articolo 1bis – proposto dal Governo -, per riconoscere alla Consulta per l'Informazione la tutela legale ed assicurativa garantita a chi agisce per interessi di carattere pubblico. Più complessa l'analisi dell'articolo – emendato dal Governo - relativo all'Autorità Garante per l'Informazione: la sua formazione, il suo scioglimento, i casi di incompatibilità ed il riconoscimento di personalità giuridica. 4 gli emendamenti presentati da Libera: fra questi la previsione che la nomina del Presidente dell'Autorità spetti al Consiglio Grande e Generale su proposta della Consulta, e non su proposta del Segretario all'Informazione. Emendamenti anche da Repubblica Futura, che propone il passaggio da 5 a 6 dei componenti dell'Autorità; 4 nominati dal Consiglio di cui 2 su proposta di giornalisti e pubblicisti, uno in rappresentanza di testate giornalistiche cartacee, e uno in rappresentanza della Radiotelevisione di Stato. Gli altri due, invece, su proposta rispettivamente dei Gruppi di Maggioranza ed Opposizione. Con il Presidente scelto dagli stessi membri designati alla prima riunione successiva alla nomina.



“Siamo nel periodo più basso dell'informazione nella Repubblica di San Marino”, ha dichiarato Rossano Fabbri, MIS. Questa normativa dovrebbe contribuire a risolvere i problemi, ma c'è una confusione che non ha permesso agli organi deputati, come la Consulta, di svolgere serenamente il proprio lavoro. Il livello si è abbassato – ha osservato Matteo Rossi, NPR - perché si sono introdotte nuove forme di informazione, meno professionali e meno retribuite. Quanto ai blog ha posto l'accento sul concetto di “attività prevalente”: “se è l'informazione” – ha aggiunto - queste attività devono recepire in toto i dettami di questa legge. William Casali – sempre intervenendo sulla questione dei blog - ha invitato a riflettere su tutte le possibili tipologie di piattaforma online, ribadendo la correttezza della necessità di “rimanere generici”. Per Luca Boschi, Libera, “non è un discorso tecnico ma di sostanza”. Ed Eva Guidi ha posto l'accento sulla necessità dell'indipendenza dell'informazione. Dovrebbero funzionare gli organi professionali d'appartenenza, ha osservato Gian Nicola Berti; l'alternativa è che chi scrive il falso sia chiamato a rispondere civilmente. “Siamo in presenza sia di forma che di sostanza”, ha affermato dal canto suo il Segretario Lonfernini; che ha sottolineato la necessità di alzare la qualità dell'informazione. “L'Autorità Garante è l'organo principe”, ha aggiunto. “Non è la Consulta – che ha mere funzioni consultive, di monitoraggio e sostegno verso gli operatori - che indica il Presidente dell'Autorità”. Approvato l'articolo emendato dal Governo; tutti respinti, invece, quelli delle Opposizioni; anche quelli aggiuntivi all'articolo 2 presentati da RF, fra i quali la proposta di dotare di personalità giuridica la Consulta, e stanziare ad essa non meno di 3.000 euro ogni anno. Zonzini, Rete – pur annunciando il voto contrario -, ha invitato il Governo a valutare una maggiore dotazione amministrativa, tecnologica ed economica ad organismi quali la Consulta e l'Autorità Garante. Il Segretario Lonfernini ha ricordato comunque come a breve ci si ritroverà per valutare in maniera complessiva queste tematiche, in occasione della stesura della nuova legge sull'informazione.




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