Logo San Marino RTV

Consiglio Grande e Generale: verso la ratifica del Decreto numero 22. Dibattito sui vaccini

24 feb 2021
Roberto Ciavatta

Dopo l'approvazione – ieri - delle linee di indirizzo per la definizione del piano sanitario, in mattinata l'Aula si confronta su uno dei punti nodali di questa sessione consiliare, quello di più stretta attualità: la ratifica del Decreto Covid N°22, con l'emendamento che intende presentare il Governo, con il quale di fatto si concede l'autorizzazione formale all'utilizzo del vaccino russo Sputnik. “La volontà – ha dichiarato il Segretario di Stato Ugolini - è sempre stata quella di lavorare e trovare soluzioni. Sappiamo quanto è importante avere tempistiche celeri”. E poi la richiesta, a tutti, di un “atto di responsabilità”: “disinnescare gli elementi di polemica”, perché il Paese “ha bisogno di ripartire in fretta”. “Se c'è una lezione da imparare da quanto accaduto” - ha tuttavia risposto Alessandro Bevitori, è ascoltare. Ricordato allora un odg del 22 gennaio di Libera nel quale, visti i ritardi, si spronava l'Esecutivo a sondare qualsiasi ulteriore attività di approvvigionamento, vagliando – ha detto - anche vaccini non approvati dall'Ema. Quell'odg – ha rimarcato Bevitori - fu respinto. “Se fossimo partiti un po' prima forse qualche contagio ce lo saremmo risparmiato”. Suggestivo il paragone proposto da Gerardo Giovagnoli, NPR, “il prestito Cargill – ha detto - sta ai mercati internazionali come il vaccino Sputnik sta alla campagna di vaccinazione precedentemente annunciata con il vaccino Pfizer. Si potrebbe definire la “fornitura di vaccino ponte”. E poi alcuni spunti: come l'inserimento del tema dell'approvvigionamento dei farmaci nell'ambito del negoziato con l'UE per l'Accordo di associazione. E non è mancata, da parte di Giovagnoli, una sorta di “provocazione”: indicare San Marino come Paese dove aziende farmaceutiche possano produrre vaccini.



Il consigliere PDCS Stefano Giulianelli ha definito l'arrivo dello Sputnik V un “grande risultato in termini di politica estera”. Le preoccupazioni delle Opposizioni, ha aggiunto, “vanno certamente considerate”, ma dal punto di vista della sicurezza e dell'efficacia del vaccino vi sono le necessarie garanzie. E poi – ricordando le parole del Segretario Beccari – ha ricordato come la battaglia contro il coronavirus non debba avere alcun connotato geopolitico. La collega di partito Mariella Mularoni ha espresso soddisfazione per il raggiungimento di quello che ha definito un “obiettivo importante” del Governo: l'avvio della campagna vaccinale; un risultato – ha aggiunto - non scontato. Il dibattito di questo periodo – ha osservato Guerrino Zanotti, Libera – risente della tensione accumulata per i ritardi nell'avvio della campagna vaccinale. “Non stupiamoci”, allora – ha detto – se vengono espressi dubbi o preoccupazioni da parte delle forze di Minoranza. “Non è peregrina l'idea di avere un supporto maggiore da parte della comunità scientifica”. Secondo Zanotti, poi, nel Decreto numero 22 non vi è alcuna traccia di interventi a sostegno dell'economia. Ma ad avviso di Michela Pelliccioni – DML – l'arrivo dello Sputnik sarà un “punto di svolta”, insieme ai finanziamenti connessi alla collocazione del bond. Quindi alcune considerazioni. La strategia delle chiusure – ha rimarcato - forse non si è dimostrata completamente efficace, a San Marino come in Italia. E non è mancato un pensiero ai giovani. Accorato l'intervento di Miriam Farinelli, RF. “Abbiamo sbagliato piano di approvvigionamento – ha detto -, ma dobbiamo guardare avanti”; la vaccinazione deve cominciare quanto prima, per contenere l'epidemia e trovare una speranza nella ripartenza socio-economica del paese. Farinelli ha invitato poi ad abbandonare ogni trionfalismo; “dobbiamo volare – ha affermato -, non correre”. “Oggettivamente positivo” l'arrivo dello Sputnik, secondo Vladimiro Selva, Libera; che ha espresso la propria convinzione personale di come questo vaccino “non abbia nulla da invidiare ad altri più difficili da reperire”. Selva considera comunque una “grossa responsabilità politica” i ritardi nell'avvio della campagna vaccinale. Nel mondo – ha affermato - insieme a San Marino “ci sono solo 5 o 6 Paesi africani” che non hanno effettuato ancora alcuna vaccinazione. Sottolineate poi possibili problematiche nel campo delle relazioni con l'Italia.



“Vediamo la drammaticità delle conseguenze delle nostre scelte, dei nostri ritardi”, ha tuonato Rossano Fabbri, Mis, che comunque accoglie positivamente la notizia dell'arrivo dello Sputnik, pur esprimendo perplessità sulla scelta di prevedere l'autorizzazione per decreto. Da Matteo Zeppa, Rete, un ringraziamento ad esponenti delle Opposizioni per il clima costruttivo su questo tema di fondamentale importanza. “Non c'è nessuna euforia – ha aggiunto -; la vittoria ci sarà quando il virus sarà finalmente contenuto; e il Governo, in questo senso, ha fatto il possibile. Siamo un Piccolo Stato ma ci siamo mossi in maniera enorme; nessuno deve rimanere indietro, stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel, ma è l'inizio di un percorso, anche di condivisione politica". Inaccettabile, infine, per Zeppa, parlare di “morti causate dal Governo”. Con l'arrivo dello sputnik, e questo decreto – ha detto Francesco Mussoni, PDCS -, si chiude una fase: quella in cui si parlava del mancato arrivo dei vaccini. “Sono convinto – ha aggiunto - che nei prossimi giorni arriveranno anche altri vaccini. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché siamo ancora in piena pandemia”. Secondo Mussoni il provvedimento in via di approvazione ha l'obiettivo di creare “la costruzione giuridica affinché siano i tecnici ad autorizzare la somministrazione dei vaccini”. Oggi, ha concluso, si apre una nuova fase: quella del sostegno all'economia, sulla quale è necessario lavorare “con serietà”. L'esponente di RF Sara Conti ha espresso sollievo per l'arrivo dello Sputnik; aggiungendo tuttavia come sulla questione dell'approvvigionamento dei vaccini qualcosa sia “andato storto”; “vorremmo sapere cosa”, ha detto. “Il vaccino russo – ha dichiarato - sarebbe potuto arrivare già da dicembre”. Di diverso avviso, però, Gloria Arcangeloni, di Rete. Mentre Denise Bronzetti – NPR – si è soffermata sugli equilibri geopolitici. “Penso non sfugga a nessuno – ha detto - come questioni relative alla fornitura dei vaccini si intersechino con il tema dei rapporti bilaterali e multilaterali. Trovare l'equilibrio non è scontato. Forse su questo avremmo dovuto ragionare meglio”.

In fase di replica il Segretario Ciavatta ha assicurato che "la campagna inizia prestissimo; speriamo in un avanzamento consistente in poche settimane, per coprire tutte le fasce più a rischio. Il protocollo con Italia e Commissione europea sta andando avanti: invito a cautela a tutte le parti in aula. Quel canale porterà a brevissimo i suoi frutti. "Quando saremo in condizione di iniziare la campagna vaccinale saremo anche in grado di terminarla prima di molti altri Paesi. Il problema rimarrà, a meno che non si riesca a fare accordi con le case farmaceutiche che permettano la produzione nei vari stati. Questo il contesto". Il responsabile alla sanità prosegue dicendo come l'Italia sia al corrente dell'acquisto "Ci siamo attivati insieme al ministero della Salute che ha autorizzato il transito dei vaccini verso Rsm". "Dobbiamo ragionare su come affrontare le prossime 2 o 3 settimane; per garantire che non esplodano i nostri reparti". Non siamo rimasti gli ultimi al mondo: circa 130 paesi non hanno ancora visto il vaccino; non sono Paesi occidentali. 

“Non deve essere la politica a decidere quali farmaci debbano essere utilizzati nel paese”, ribadisce Giuseppe Morganti, mentre Nicola Renzi, parlando di San Marino in una terza ondata, si chiede: “in caso di contagi in aumento, saremo in grado di fare partire la campagna vaccinale?” Tutti d'accordo, invece, sull'accogliere l'emendamento di RF sugli asili nido, affinché chi ha la possibilità di tenere a casa i figli non perda la propria posizione in graduatoria. Sì corale anche all'emendamento del Governo per permettere alle gestanti di stare a casa un mese prima e quattro mesi dopo il parto, a prescindere dal motivo. Per non creare disparità di trattamento.


Riproduzione riservata ©