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Dissenso nel PDCS: si dimette Renzo Guidi

15 gen 2007
Santarcangelo
Santarcangelo
Sale ulteriormente il vento della contestazione in casa democristiana e cresce il numero di coloro che abbandonano il partitone, in contrasto con la dirigenza.
Dopo la decisione di Remo Giancecchi, che ha comunicato ai vertici di via delle Scalette le sue dimissioni da Segretario di Sezione di Serravalle, è oggi la volta di Renzo Guidi, che lascia l’incarico di segretario di Sezione a Fiorentino e quello di membro del Consiglio Centrale.
Giancecchi, che guidava la sezione più importante della DC, sia per il numero degli iscritti che per il peso politico, ha esternato il proprio disagio in una lunga lettera in cui si dichiara deluso dall’attuale dirigenza che accusa di tradimento del partito, dei valori e degli iscritti.
Più morbida, ma altrettanto ferma, la posizione di Renzo Guidi che contesta la mancata applicazione dell’ordine del giorno approvato nel parlamentino democristiano dell’ottobre scorso. Più volte Capitano di Castello a Fiorentino, membro del Consiglio Centrale e iscritto alla DC da 39 anni, Guidi definisce discutibili casi come la vicenda Scaramella e lamenta l’assenza di un rapporto fra la base e i dirigenti, "da tempo – scrive – sempre più evidente".
Anche Guidi, come Giancecchi, appartiene al gruppo dei 21, firmatario del documento di contestazione dei vertici democristiani. Nessun commento, al momento, da Via delle Scalette, dove mercoledì si terrà l’incontro fra la segreteria e i 4 consiglieri autosospesi: Giovanni Lonfernini, Pier Marino Mularoni, Rosa Zafferani e Cesare Gasperoni.
"L’auspicio - si legge in una nota DC - è che le ragioni del confronto prevalgano per rafforzare l’azione del partito". La dirigenza non nasconde il disappunto su come certe questioni sono state poste, ma fa sapere di non ritenere concluso il dialogo e ribadisce la volontà di ricucire lo strappo.
Domani un incontro preparatorio del chiarimento, nella riunione già convocata di Direzione e Gruppo Consiliare.

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