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Elezioni: chi guadagna e chi perde

21 nov 2016
schede elettorali a PalazzoElezioni, confronto con il 2012: chi guadagna e chi perde
Elezioni, confronto con il 2012: chi guadagna e chi perde - Cala la partecipazione dei cittadini del 4,19%, ma riguarda soprattutto i sammarinesi all'estero. I...
Cala la partecipazione dei cittadini del 4,19%, ma riguarda soprattutto i sammarinesi all'estero. I voti interni, infatti, raggiungono l'85%. Un dato in controtendenza rispetto al resto del mondo. In Italia l'astensionismo è in costante aumento dagli anni '70. Le “maggioranze bulgare” appartengono al passato anche nella stessa Bulgaria. Da rilevare, poi, un dato positivo: diminuiscono del 2% le schede bianche o nulle. Guardando, invece, ai risultati, è innegabile il successo di Rete, vera vincitrice di questa tornata elettorale. Triplica i consensi rispetto al 2012. Fa bene anche la sua compagna di coalizione San Marino Insieme, forza che conferma i due indipendenti e guadagna un seggio in più. Le altre liste, a parte il Pdcs che tiene, perdono più o meno tutte.
Clamoroso Noi Sammarinesi, che nonostante l'operazione con sammarinesi senza Confini non supera lo sbarramento. Perde consensi interni e non compensa con gli esteri: rimarrà fuori dal Consiglio, in cui era presente dalla sua nascita, alle elezioni del 2006.
Dimezza i voti il Psd, che paga le fuoriuscite: quattro seggi contro i nove del 2012. E' confronto con l'avversario SSD, che partiva con una base di undici (sei Consiglieri di Su, uno del Ps e quattro del Psd). Ne fa otto e dalle prime proiezioni sulle preferenze solo uno proviene da Su.
Il Partito Socialista ne perde tre: 5 contro 8 della volta scorsa. Anche qui pesano le tante fuoriuscite.
Pochi, alla vigilia del voto, erano pronti a scommettere su Repubblica Futura che invece ottiene 6 seggi. Partiva dai 4 di Ap e dai 5 di Upr. Ma c'è chi evidenzia che 3 seggi persi erano in conto per una neonata realtà formata da un'Unione Per la Repubblica fortemente ridimensionata.
Guadagna ma non spacca Civico 10. Partiva da 4, arriva a 6. Naturalmente c'è chi fa notare l'occasione persa di un fronte movimentista che, unito, avrebbe fatto la differenza. Quel che è certo, è che la coalizione vincente dovrà fare i conti con equilibri interni, indispensabili alla governabilità.
In San Marino Prima di Tutto comanda con forza la Dc. In Adesso.sm è capofila SSD, ma per soli due seggi rispetto agli altri. E sarà interessante capire con quante preferenze si entrerà in Consiglio. In certi casi, basterà una manciata di voti.

Monica Fabbri

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