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Finanziamento ai partiti: soddisfatte le forze politiche

6 nov 2005
Finanziamento ai partiti: soddisfatte le forze politiche
Una legge condivisa da tutte le forze politiche, anche se con alcuni distinguo. Favorevoli i partiti di maggioranza: 'e’ il risultato di un confronto che ha visto anche il nostro contributo – per Pier Marino Menicucci – con modifiche al testo originario. C’era l’esigenza di moralizzazione ora chiediamo che entri in vigore alla fine del 2006 per un fatto tecnico'. Una buona legge anche per il presidente del Psd: 'fissa paletti molto seri al finanziamento ai partiti e soprattutto disincentiva gli elementi di divisione e frammentazione che si sono verificati nell’ultima legislatura, per cui chi si separava godeva di vantaggio formidabile, danneggiando le liste maggiori'. Per il relatore della legge, Tito Masi, la legge 'è frutto di una mediazione alta che consentirà di portare in consiglio un buon provvedimento, un passo in avanti sulla strada della trasparenza nell’attività dei partiti e nella gestione delle risorse finanziarie'. Soddisfazione e apprezzamento anche per l’apporto di tutte le forze politiche. Prima voce discorde quella di Ivan Foschi: 'Si e’ messo ordine nella verifica dei bilanci e predisposto controlli alla veridicità delle gestioni, ma non ci soddisfa il contributo fisso: c’e’ troppa disparità tra le forze minori e quelle maggiori e non si supera il meccanismo che prevede finanziamento anticipato ai partiti in periodo pre elettorale'. Sulla stessa linea anche Zona Franca. 'Siamo soddisfatti – dice Alessandro Rossi – per la trasparenza e il controllo dei finanziamenti, qualche perplessità invece sulla differenza di contributo tra i gruppi consiliari e sul fatto che il finanziamento arrivi prima delle elezioni, mentre viene penalizzato chi e’ in dissenso con il proprio gruppo e decide di staccarsi'. Ampia condivisione del metodo adottato da Angela Venturini, che augura possa ripetersi per altre iniziative sia della maggioranza che opposizione: 'Positiva la maniera ugualitaria di dare il contributo, con maggiore chiarezza sulla gestione bilanci'. Giudizio in chiaroscuro per i Sammarinesi per la Libertà: sì alla trasparenza nell’utilizzo dei soldi così come certificazione dei bilanci; d’accordo anche che il finanziamento sia nominativo. 'Contrari – dice Monica Bollini - perché inibisce l’attività politica nel caso un consigliere, in disaccordo con il proprio gruppo, fuoriesca dal partito; non favorisce la pluralità democratica penalizzando l’intera legge'. 'Alleanza nazionale sammarinese – dalla sua costituzione – ha sempre difeso la trasparenza e l’onesta' - per Pietro Berti questa legge e’ un piccolo passo nella difesa di questi valori, sui quali si incentra sia l’attività consiliare che di partito. Da valutare anche l’evoluzione nei gruppi consiliari, evitando l’ eccessiva frammentazione senza però bloccare l’ideale che puo accompagnare una azione politica. 'Abbiamo dato il nostro contributo in termini positivi - dice Augusto Casali - alla fine però e’ venuto fuori qualcosa di diverso, più soft rispetto agli obiettivi. Si fanno comunque passi in avanti nella trasparenza relativa al finanziamento ai partiti'. Compiacimento per lavoro fatto anche Antonio Volpinari del Gruppo Federativo Socialista: 'Io stesso ho sostenuto, anche in contrasto con quanto fatto dal mio gruppo, che coloro che escono da un partito debbono avere finanziamenti inferiori'.

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