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Maratona Bilancio: la Finanziaria è legge. Nella notte il via libera a maggioranza

In precedenza un aspro confronto sull’emendamento firmato PDCS-Libera in ambito di accordo UE. E’ stato infine respinto, dopo la richiesta della stessa DC di ritirarlo a seguito di forti polemiche, e perplessità anche in Maggioranza

21 dic 2023
Maratona Bilancio: la Finanziaria è legge. Nella notte il via libera a maggioranza

La Manovra è stata approvata all’una di notte con 29 voti favorevoli e 20 contrari, al termine di una lunga maratona. Nelle dichiarazioni di voto Libera ha riconosciuto la disponibilità al confronto della Maggioranza; con emendamenti delle Opposizioni che hanno migliorato il testo, è stato detto. Riflessioni poi sul lungo dibattito che ha caratterizzato la seduta serale. Indicati 3 grandi temi sui quali – oltre all’implementazione dell’Accordo UE - è stato rimarcato l’impegno di Libera: gestione del debito, inflazione e caro vita, e sostegno al welfare.

RF ha ribadito l’importanza strategica dell’Accordo UE. Rammarico poi per il muro contro muro che aveva caratterizzato – è stato detto – l’inizio del confronto sulla Manovra. Rimarcato l’impegno sul fronte del caro-vita, sdoganando – è stato sottolineato - alcuni principi. Ricordati ad esempio l’adeguamento degli assegni famigliari e la cessione dell’energia prodotta in surplus. Al netto di ciò, è stato detto, non siamo soddisfatti di questa Finanziaria.

NPR ha sottolineato come quella in oggetto fosse la prima legge di Bilancio discussa a pochi mesi dalla fine di una Legislatura; da qui un’impostazione con una valenza programmatica di prospettiva. Si va inoltre verso il pareggio di bilancio – è stato aggiunto - e si mettono a disposizione risorse importanti per la crescita.

Quindi RETE che si è detta non soddisfatta dalla Manovra. Una Finanziaria fatto solo di deleghe ed elenchi della spesa. Le note positive – è stato detto – sono stati gli emendamenti scaturiti dalla trattativa.

Da DML soddisfazione per le mediazioni raggiunte; ribadito l’impegno sul fronte dello sviluppo economico anche in quest’ultimo scampolo di Legislatura. L’Accordo UE è stato definito obiettivo strategico; la palla passa al Parlamento, auspicando che il testo sia trasmesso presto affinché possa essere approfondito. Dovrà esservi coinvolgimento della cittadinanza che – ad avviso di Motus – andrà interpellata.

Il Gruppo Misto ha posto l’accento sul contributo portato dalle Opposizioni, pur non essendo soddisfatto, complessivamente della manovra. Apprezzato il momento di confronto; generato da una contrapposizione, è stato sottolineato.

Quindi la DC; che ha rimarcato come i conti dello Stato siano oggi “più stabili e più forti”. Sottolineate la resilienza dell’economia del Paese; l’attenzione a chi è in difficoltà con interventi mirati. Si è parlato poi di una crescita economica, in questi anni, “molto più forte” rispetto ad altre realtà in Europa. Ora la sfida europea, che inizia dalle “basi solide” di questa Legislatura, è stato detto. Una volta terminato il voto la Sessione è stata dichiarata conclusa.

In serata tuttavia forti tensioni quando l’Aula era passata ad esaminare l’ultimo emendamento della Manovra: quello ormai noto a firma DC-Libera per assegnare nuovi compiti alla Commissione Mista sull’Accordo UE. Gian Carlo Venturini in precedenza aveva sollecitato un confronto in un’ottica di condivisione. Emanuele Santi, RETE, ha sottolineato come la richiesta sia arrivata in maniera anomala; c’è stato un incontro – ha rivelato - ma con un nulla di fatto. Quindi una riflessione politica: al momento della stipula dell’accordo non è stata chiamata nessun’altra forza – ha osservato – né in Maggioranza né in Opposizione. Scelta “incauta”, a suo avviso, quella della DC: “vi prenderete le vostre responsabilità politiche”. Sollecitato piuttosto un “dibattito serio” sul tema Europa nella prossima sessione consiliare. La scelta di non aver voluto coinvolgere il resto dell’Aula è “molto indicativa”, ha aggiunto Daniela Giannoni; la cittadinanza ad oggi non sa quando verranno pubblicati i dossier.

Secondo Giuseppe Maria Morganti, Libera, in gioco sulla questione europea c’è il futuro del Paese essendo necessario competere nel mercato unico. “L’unica possibilità di accordo era con il Partito di maggioranza relativa”. “Emendamento che ha chiaramente risvolti politici; e questi non ci interessano”, ha detto Nicola Renzi, RF. Ora l’esigenza è parlare il più possibile dell’Accordo di Associazione, iniziando a spiegare ai cittadini le opportunità. L’Accordo non è di qualche forza politica, ma di tutti i sammarinesi. Penso sia in programma la firma ufficiale della parafatura, ha detto Pasquale Valentini, PDCS; a questo dovranno seguire la ratifica delle parti e l’entrata in vigore. Manuel Ciavatta ha ricordato come il percorso di associazione europea abbia unito l’Aula. Iro Belluzzi ha dichiarato come Libera abbia voluto assicurare con il suo emendamento la condivisione di quello che dovrà essere il futuro.

Abbiamo voluto lanciare un messaggio, a prescindere da quelle che saranno le coalizioni. Alessandro Rossi, Gruppo Misto, si è detto “allibito” dal dibattito. Questa scelta svilisce e toglie prospettiva al dialogo: è la contrapposizione che crea ricchezza, ha tuonato. Giovanni Zonzini, RETE, ha definito l’emendamento DC-Libera “zagarotto natalizio”; dove si tracciano le linee del nuovo Governo. E ciò ha creato mal di pancia all’interno della Maggioranza. Roberto Ciavatta ha definito “surreale” la situazione; quell’emendamento – ha detto - va messo in votazione e ovviamente lo voteranno i due Partiti che l’hanno sottoscritto. Ma il problema per chi lo ha sottoscritto è che il Governo non cade oggi, ha aggiunto. È una partita tutta interna fra due partiti che legittimamente hanno deciso di sottoscrivere l’emendamento “senza condividerlo con nessuno”.

Non è un emendamento programmatico, ma politico, ha tuonato Matteo Zeppa. Denise Bronzetti, NPR, ha sottolineato l’impegno di tutte le forze politiche in Aula sull’integrazione europea, pur con sensibilità diverse. Ritenuto dunque svilente “inscenare l’ennesimo dibattito” sull’Accordo UE nell’ambito del rush finale della Legge di Bilancio. Emendamento con contenuti “quantomeno da rivedere”, ha aggiunto. Ha poi parlato di un “contorno” politico. La cosa migliore che possiamo fare è portare nell’Aula e negli organismi preposti un aggiornamento dell’Accordo parafato. Perché il contenuto ad oggi non è ancora conosciuto. Chiesto infine il ritiro dell’emendamento.

Secondo Gerardo Giovagnoli non è possibile ignorare il fatto di come da mesi il parlamento sia concorde sull’Accordo; da qui le perplessità sul fatto che non vi sia stata una presentazione congiunta. Un “errore grave” che non può essere riparato se non facendo un passo indietro. In caso di voto – ha detto - non possiamo che essere “negativi”. Libera è una forza seria e rimarrà coerente, ha dichiarato Marika Montemaggi; ricordando come con l’emendamento si voglia sancire per legge un impegno, a prescindere da chi ci sarà nel prossimo Governo. Vladimiro Selva ha sottolineato come l’emendamento sia stato portato in Aula con trasparenza.

Grazia Zafferani, Gruppo Misto, ha dichiarato di sentirsi in imbarazzo. A suo avviso si sta strumentalizzando un percorso importantissimo per San Marino, facendo “propaganda politica”. Quindi il Segretario Beccari che ha espresso rammarico per il tenore politico del dibattito; che a suo avviso rischia di svilire il percorso fatto dal Paese sull’Accordo di Associazione. Non voglio che questo tema sia “mercificato” sulla questione delle alleanze, ha tuonato. Dal mio punto di vista – ha aggiunto - non ci sono le condizioni né per votare un articolo né per votare un ordine del giorno. Si è impegnato poi a fare un riferimento nel Consiglio di gennaio sullo stato di avanzamento dell’Accordo; in quella situazione si valuterà se vi saranno le condizioni per un ordine del giorno condiviso. Ha poi detto a Libera come sarebbe sbagliato uscire dall’Aula con una votazione che pure sarebbe favorevole nei numeri. Eva Guidi, Libera, ha in parte condiviso i punti toccati dal Segretario agli Esteri. Ma si è detta delusa dalla conclusione politica; “avrebbe dimostrato maggiore determinazione portando avanti quello che è stato messo in trasparenza all’interno dell’Aula”. Non è stato un inciucio – ha rimarcato - ma un messaggio forte, da parte dei due partiti più rappresentativi.

Noi lo manteniamo in votazione e lo voteremo con convinzione anche se saremo gli unici a farlo. Alessandro Cardelli, PDCS, ha condiviso la posizione del Segretario Beccari. Ha poi aggiunto di non rinnegare il contenuto dell’emendamento promosso con Libera; ma il tema – ha continuato – non può essere oggetto di strumentalizzazione. Andrea Zafferani, RF, ha contestato il metodo, ma anche il merito dell’emendamento; sottolineando al contempo come Repubblica Futura non sia mai stata interpellata. Sara Conti ha parlato di “teatrino imbarazzante”. L’emendamento non esclude nessuno, ha sottolineato Guerrino Zanotti, Libera. Siamo convinti andasse presentato, nell’ottica di un pieno coinvolgimento di tutti gli attori del Paese. Tante elucubrazioni sentite in Aula, ha aggiunto Michele Muratori. Quell’emendamento pone temi ed obiettivi fondamentali per il futuro del Paese.

William Casali, PDCS, ha parlato di uno “slancio di fiducia” tra il principale partito di Maggioranza ed il principale partito di Opposizione; il problema purtroppo è che l’obiettivo di coinvolgere tutti è scemato. Luca Boschi ha ricordato la sottoscrizione giovedì scorso, dell’emendamento. Ha distanza di una settimana non abbiamo cambiato idea. Ricordate anche le parole del Presidente italiano Mattarella, circa la necessità di scelte coraggiose. Se in questo emendamento qualcuno ci vuole leggere qualcosa di politico - ha osservato -, anche ritirandolo il significato rimane.

“La coerenza paga”. Rossano Fabbri, NPR, non ha nascosto la propria delusione; si sarebbe dovuto e potuto ottenere il consenso preventivo da parte di molti su questo emendamento. Il tema europeo da oggi in avanti deve tornare ad unire tutti. Se l’emendamento non era segreto – si è chiesta Maria Katia Savoretti, RF - perché in quell’occasione non è stato condiviso con tutta l’Aula? Era un accordo politico fra due partiti che non è andato a buon fine. È giusto che vi prendiate le vostre responsabilità, senza attribuirle ad altri.

L’Accordo di Associazione non merita di essere trattato come un giochino politico. Il proponente dell’emendamento Francesco Mussoni ha infine preso la parola. Credevamo in questo emendamento; purtroppo non abbiamo considerato bene gli effetti generati da questo atto. Se anche oggi condividessimo questo articolo si creerebbe una situazione negativa. Credo sia responsabile non insistere; non sosterremo né l’emendamento né un odg. Ha poi auspicato un ritiro dell’emendamento anche da parte di Libera: “un atto di responsabilità comune”. Il co-presentatore Giuseppe Maria Morganti ha preso atto della mancata condivisione e dichiarato di voler mantenere in votazione l’emendamento. Infine la votazione: non votanti 9, favorevoli 10, contrari 28, astenuti 1. Emendamento respinto.





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