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PSD esplicita il programma economico

20 apr 2006
PSD esplicita il programma economico
Il PSD replica al coordinatore di Alleanza Popolare Roberto Giorgetti, critico sulle scelte per la riforma elettorale. “Sulla carta – dichiara il segretario, Mauro Chiaruzzi – potevano esserci i numeri per la sua adozione, ma quello che è mancato è l’impegno politico, la sua sottoscrizione non è arrivata. Rigettiamo quindi le critiche di Giorgetti'. 'Per noi – gli fa eco il Presidente, Giuseppe Morganti – è una delle priorità, il primo punto della prossima legislatura, per cambiare le regole del sistema della rappresentanza. Coinvolgere la gente per una legge di iniziativa popolare – aggiunge – è un atto di grande responsabilità”. Ma è sugli aspetti economici che il PSD pone l’accento, sugli impegni da adottare per un rilancio del sistema. 'Non siamo d’accordo – dichiarano – con chi dice che l’economia è in crisi, e i dati lo dimostrano ampiamente: il Pil è in crescita, 200 le nuove aziende in questo ultimo periodo, oltre 600 i posti di lavoro all’anno, il reddito pro capite in continuo aumento'. 'Non è il caso di parlare di un’economia in crisi – dichiara Emilio Della Balda – ma di una vecchia economia che deve essere trasformata'. E qui la ricetta dei socialisti e democratici è dettagliata. Si va da uno statuto dell’impresa, per garantire certezze agli imprenditori e sicurezze al lavoro. Poi una programmazione di bilancio, per assicurare copertura a tutti gli interventi, e inoltre un 'Patto Fiscale' con i cittadini, per ridurre la pressione fiscale, ma garantire allo stesso tempo l’emersione di tutti i redditi sommersi. 'Solo così – spiega il PSD – si può pensare di favorire l’economia. Non possiamo competere sul costo del lavoro e della produzione in genere, ma lo possiamo fare con un fisco leggero e un sistema snello e funzionale'. 'Ideale – spiega Emilio Della Balda – sarebbe per il nostro Paese passare dal sistema monofase al regime IVA, conservando il differenziale fiscale e questo genererebbe benefici di grande portata anche nel rapporto con l’Europa. Ma tutto parte dai conti dello Stato, dalla disponibilità di risorse per gli investimenti e per questo la proposta è quella di abbassare la spesa corrente di un punto percentuale all’anno: 5 punti in 5 anni, per innescare un sistema di sviluppo con le risorse recuperate. Commercio e turismo sono in sofferenza, vogliamo fermare questo declino con politiche adeguate'. Non potendo rispondere allo stesso modo all’offensiva degli ipermercati, l’idea è quella di un grande mercato all’aperto sull’asse Serravalle/Dogana e su quello Borgo/Città. Infine, un impegno sulle energie rinnovabili, che coinvolga l’Università e la ricerca, per ricercare nuove fonti e ridurre i consumi pensando, ad esempio, a nuove costruzioni con sistemi che garantiscano un contenimento nell’ordine del 25 per cento.

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