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I Lupanari Romani avevano una moneta particolare

Si chiamava "Sprintiae" era coniata appositamente per quei luoghi

di Mirco Zani
11 gen 2023
I Lupanari Romani avevano una moneta particolare

Praticare il mestiere più antico del mondo nell'Impero Romano, dava una considerazione nell'ambito sociale ben lontana e diversa da quella di oggi. I lupanari dell'epoca avevano le funzioni di bordelli ed erano sottoposti alle leggi dell'imperatore, famosi sono quelli rinveuti in zone come Pompei o Ercolano. Il "contratto" tra clienti e prostitute avveniva attraverso una moneta,o gettone, definite anche tessere erotiche dal nome "Sprintiae".

Questa moneta aveva due funzioni, la prima di stabilire il prezzo della prestazione, sostituendosi  ad  una sorta di listino dell'epoca e l'altro non dare adito a dubbi su quanto si richiedeva alla prescelta. Il sistema monetario dell'epoca prevedeva gli "Assi", monete di bronzo che se arrivate al numero di 4 diventava  un "Sesterzio". Quindi in una faccia si trovava il valore della moneta con inciso un numero, dall'altra espliciti richiami alle varie prestazioni richieste. Tanto da far pensare che tali monete più che da pagamento servissero soprattutto da forma di scelta da parte dell'avventore.

Cosa che gli storici attribuiscono al fatto che: data la vastità dell'Impero in molti non parlavano il latino, ed ecco la necessità dell'immagine. Vi erano raffigurate in maniera molto esplicita, solo rapporti eterosessuali, in quanto con ogni probabilità le pratiche omosessuali forse erano ritenute meno accettabili rispetto all’epoca dell’Antica Grecia, e per questo la loro raffigurazione si pensa fosse ritenuta sconveniente. Le monete potevano quindi accostare il prezzo al tipo di prestazione, che però  doveva essere corrisposto invece in Assi, Sesterzi o Denarii, in quanto per lo Sprintiae non esisteva funzione di cambio.







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