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Mondiali ciclismo: Bystrom iridato Under 23

26 set 2014
Mondiali ciclismo: Bystrom iridato Under 23Mondiali ciclismo: Bystrom iridato Under 23
Mondiali ciclismo: Bystrom iridato Under 23 - Inaugurata la tre giorni delle prove in linea del mondiale di ciclismo ospitato in Galizia (Spagna),...
Inaugurata la tre giorni delle prove in linea del mondiale di ciclismo ospitato in Galizia (Spagna), sulle strade di Ponferrada. L'avvicinamento al gran finale di domenica prosegue passo dopo passo, consentendo il giusto tributo e la giusta e doverosa dose di pubblicità a tutti e tutte: oggi è stata la volta degli uomini Under 23, che hanno monopolizzato il pomeriggio galiziano. Sul circuito spagnolo il grande assente – tra i 162 della starting list – è Matej Mohoric: il 19enne detentore del titolo ha firmato una decina di giorni fa il suo primo contratto da professionista con la Cannondale. Occhi puntati allora sullo sloveno Gašper Katrašnik e sull'olandese Mathieu Van der Poel, maglia arcobaleno Juniores lo scorso anno. L'orange è stato però tagliato fuori immediatamente da un repentino incidente avvenuto dopo appena un quarto d'ora di gara. Romania, Turchia ed Austria vanno subito all'attacco, con Grosu, Schonberger e Reis che vengono però ripresi dal gruppo. A metà percorso – cioè al quinto dei dieci giri da 18 kilometri abbondanti – è il duo russo-austriaco formato da Kustadinchev e Schonverger a dettare i ritmi, forte del vantaggio di due minuti abbondanti. Ma nemmeno questo è l'affondo risolutivo: Hofstede e Zepuntke riprendono i fuggiaschi, col gruppo a meno di un minuto dai quattro leader, che rapidamente diventano addirittura sei. Latour e Maidos si inseriscono, col sudafricano Julyus a tirare a tutta per ricucire lo strappo, che il connazionale Meintjes cerca di dilatare, sferrando un attacco fulmineo. Quando mancano 44 kilometri al traguardo è proprio lo scalatore sudafricano – che ha partecipato alla Vuelta con il team MTN-Qhubeka – a condurre con 41'' di vantaggio. Lo sforzo però è eccessivo e il differenziale si esaurisce ad un paio di giri dalla fine, quando il gruppetto di otto – tirato dall'elvetico Stefan Kueng – lo riprende, conservando un risicato vantaggio di 18'' sul gruppo inseguitore.
Tutto da rifare, tutto da vedere. Inizia la gara tattica e strategica, con gli uomini di punta di ogni team possibili candidati alla maglia arcobaleno. Merito anche dell'eritreo Kudus, che completa il recupero del gruppone. Sono in sedici ora ad attaccare, col tedesco Zepuntke tornato a condurre. Ma ad avere tutto sotto controllo è il team australiano, con ben sei corridori nei punti chiave. Il francese Ledanois prova il gran colpo, ma il gruppo condotto dai canguri non molla: ad una manciata di kilometri dall'arrivo, sono 80 i corridori racchiusi in 14'' con una chance mondiale.
Ad uscire dagli schemi australiani, che lasciano Ledanois al suo destino, sono Ramirez e Silva, che riprendono e sorpassano il transalpino. Ma il colpaccio è norvegese: a qualche centinaio di metri dal traguardo, ecco l'attacco decisivo di Sven Erik Bystrom. Lo scandinavo diventa imprendibile per il gruppo australiano, che non porta a casa nulla più della piazza d'onore con Caleb Ewan, secondo per un soffio davanti a Kristoffer Skjerling, che rende indimenticabile il venerdì del team norvegese.
Un giorno che non scorderà, esattamente come Amalie Diderikson, campionessa mondiale Juniores per il secondo anno consecutivo. Alle spalle della 18enne danese l'azzurra Sofia Bertizzolo, sconfitta nella volata iridata. La polacca Skalniak si aggiudica invece il bronzo mondiale in una corsa caratterizzata da tante cadute al primo giro.

LP

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