Passa anche da Shangai il dominio di Lorenzo, adesso il monopolio dello spagnolino dice tre vittorie e un secondo nelle prime quattro gare. Dietro il fenomeno gli altri si accontentano di accontentarsi aspettando stagioni migliori. E’ buono il quarto di De Angelis che continua a raccogliere punti e difende la terza piazza nell’iride. All’inizio Jorge l’Ispanico parte pigro e rimane nelle retrovie. Sembra essercene ancora per il Dovizioso di Turchia, ma bastano pochi giri per capire che Lorenzo è già tornato una spanna sopra tutti. A rompere la noia c’è solo la rimonta dell’altro spagnolo Bautista che prima butta giù dal podio Alex e poi si attacca alla coda di Dovizioso. Una staccata “ignorante” consegna all’iridato della 125 il secondo posto, terzo il Dovizioso furioso. Ancor più amara la Cina per l’altro di Romagna, Marco Simoncelli, giù per terra a metà gara.
Sono tre su quattro anche per Casey Stoner che sfrutta al meglio i dritti di Shangai. Sempre più sorprendente la sicurezza del cangurotto, sempre più forte la Ducati. Qui però vietato parlare di monopolio perchè siamo in motogp e tutti devono passare da quel Valentino che anche oggi è lì, a far numeri nel guidato spremendo tutti i cavalli della Yamaha. Va in scena il duello, Rossi decide di provarci e di rischiare, ma alla curva 10 chiede troppo al limite. Alla fine è secondo, l’unico ad avvicinare Stoner in Cina e nella classifica. Terzo e per la prima volta sul podio il miglior Hopkins di sempre. C’è la sua Suzuki, manca ancora all’appello la Honda che strappa solo il quarto di Pedrosa e il quinto di un Melandri comunque in crescita. Benino anche Capirossi, sesto. Si perde invece Edwards che partiva dalla prima fila con l’altra Yamaha.
In 125 doveva essere la gara della rinascita di Pasini, è stata invece la gara della vita e della storia per Lucas Pesek, primo pilota ceco a firmare una corsa mondiale. E’ un bel giorno anche per la Derbi, che ritorna davanti a tutti dopo tre anni e lo fa in una delle gare più tirate dell’ultimo periodo. Sotto la bandiera passano nove piloti in poco più di due secondi. Dietro la furia ceca, gli spagnoli Faubel e Rabat. Quarto Talmacsi, sorpassato da Pesek anche nella vetta nel mondiale. L’Italia va benino con Corsi, quinto dopo la sparata turca. Delude ancora Pasini che parte forte dalla pole e finisce lento nelle retrovie.
Sono tre su quattro anche per Casey Stoner che sfrutta al meglio i dritti di Shangai. Sempre più sorprendente la sicurezza del cangurotto, sempre più forte la Ducati. Qui però vietato parlare di monopolio perchè siamo in motogp e tutti devono passare da quel Valentino che anche oggi è lì, a far numeri nel guidato spremendo tutti i cavalli della Yamaha. Va in scena il duello, Rossi decide di provarci e di rischiare, ma alla curva 10 chiede troppo al limite. Alla fine è secondo, l’unico ad avvicinare Stoner in Cina e nella classifica. Terzo e per la prima volta sul podio il miglior Hopkins di sempre. C’è la sua Suzuki, manca ancora all’appello la Honda che strappa solo il quarto di Pedrosa e il quinto di un Melandri comunque in crescita. Benino anche Capirossi, sesto. Si perde invece Edwards che partiva dalla prima fila con l’altra Yamaha.
In 125 doveva essere la gara della rinascita di Pasini, è stata invece la gara della vita e della storia per Lucas Pesek, primo pilota ceco a firmare una corsa mondiale. E’ un bel giorno anche per la Derbi, che ritorna davanti a tutti dopo tre anni e lo fa in una delle gare più tirate dell’ultimo periodo. Sotto la bandiera passano nove piloti in poco più di due secondi. Dietro la furia ceca, gli spagnoli Faubel e Rabat. Quarto Talmacsi, sorpassato da Pesek anche nella vetta nel mondiale. L’Italia va benino con Corsi, quinto dopo la sparata turca. Delude ancora Pasini che parte forte dalla pole e finisce lento nelle retrovie.
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