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Roglic vince a San Marino, Conti resta in rosa

di Roberto Chiesa
19 mag 2019
Primoz Roglic
Primoz Roglic

Chi sa di ciclismo, la raccontava come una tappa impegnativa. Chi vince qui non è detto vinca il Giro, ma chi fa male a San Marino il Giro non lo vince. In più si è messo di mezzo il diluvio, variabile impazzita che ha risparmiato alcuni corridori e travolto altri. Ad esempio Elia Viviani, che arriva contrariato e scappa sotto la doccia. Prima che lo sloveno Roglic accenda il turbo con tanti saluti alla concorrenza, arriva il cesenaticense Manuel Belletti che al di là della vicinanza a casa non aveva molto da chiedere. Così come Pozzovivo che del diluvio di Montegiardino conserverà a lungo il ricordo, ma trova la forza di riderci su. Mente Roglic macina chilometri alla velocità della luce, arriva sul traguardo anche Diego Ulissi, luogotenente della maglia rosa con gamba sciolta.

Bene, benissimo Vincenzo Nibali nel giorno in cui si inabissa Yates e bene anche Valerio Conti scortato e ragguagliato dalle ammiraglie riesce a dosare le energie per cui la difesa della maglia avviene senza spendere più dovuto o comunque senza spargimenti di sangue. Roglic intanto ha vinto e pure lui forse quando è arrivato ne aveva ancora. A completare il podio il belga Campanaerts, a lungo davanti, e il lussemburghese Mollema cronoman si, ma inatteso a questi livelli. Il resto è un'acqua che porta via tutto tranne la passione e un pomeriggio di sport che se non ha stravolto la generale, l'ha ritoccata, tratteggiata e attualizzata come succede nelle migliori famiglie, specie quando la strada sale. 


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