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Brasile - Italia 4-2

23 giu 2013
Brasile - Italia 4-2Poker verdeoro
Poker verdeoro - L'attesissima sfida di Salvador de Bahia tra Brasile e Italia termina 4-2. Non perfetto Buffon, ma d...
Era la sfida più attesa. Da tutti. Anche i manifestanti la aspettavano, perché urlare nel deserto è una cosa, farlo dove si concentrano gli occhi del mondo è un'altra. Bene le forze di sicurezza, il paventato uso dell'esercito ha aiutato nell'opera di inibizione.
Volgendo lo sguardo a quanto successo dentro lo stadio Fonte Nova di Salvador de Bahia, quel che rimane all'Italia è una buona reazione, ma nulla più. L'avvio fa tremare le gambe: l'ondata verdeoro costringe subito Buffon ad entrare in partita, disinnescando il diagonale al solito al sapor di tritolo di Hulk. La prima mezzora porta più problemi che altro: out Abate e Montolivo per infortunio. La Confederations Cup dell'esterno termina con il crack alla spalla; per il centrocampista un trauma cranico: la precauzione lo vuole fuori. Al loro posto Giaccherini e Maggio, che a modo loro saranno protagonisti del match. Un primo tempo favorevole ai padroni di casa si risolve nel vantaggio su piazzato, figlio anche del destino che ha voluto il cambio tra Dante e David Luiz, infortunato. Proprio il centrale del Bayern campione di tutto, sfruttando la respinta di Buffon sul colpo di testa di Fred, gela gli azzurri col tap-in del meritato vantaggio, seppur in fuorigioco non segnalato.
Il primo tempo vede l'Italia sotto. Ingiusto nella modalità, appropriato nella sostanza. Il secondo tempo dottor Jekyll si trasforma in Mister Hide: l'avvio è da stropicciarsi gli occhi. Lancio per Balotelli, che al volo e di tacco mette in moto Giaccherini. Stop al bacio all'altezza della trequarti e diagonale fulmineo di destro che inchioda Julio Cesar.
Partenza troppo bella per essere vera. Appunto. Nemmeno cinque minuti più tardi Neymar taglia le gambe agli azzurri, con una punizione conquistata in stile Cagnotto. L'esecuzione, però, è da vedere e rivedere, con la sfera che va a depositarsi nel sette alla mancina di Buffon.
Italia defilata dietro le quinte? Non questa volta. Decisamente più pimpanti nella ripresa, la banda Prandelli non riesce però a pervenire al pareggio, incassando piuttosto il 3-1 quantomeno ingenuamente. Il lancio lungo dalle retrovie pesca Bonucci fuori posizione, Chiellini perde il duello delle sportellate contro un ottimo Fred che col mancino ribalta la porta. Chi abbia mai messo piede su un rettangolo verde, sa che questo centro vale la punizione di Neymar in abilità.
Al 66' l'Italia è in bilico sul baratro, ma il Brasile non soffia. Anzi, dà la possibilità alla Nazionale di rimettersi a posto. È il minuto 71' quando da un angolo scaturisce il gol dell'Italia. Nella mischia furibonda in area verdeoro ci sono almeno due rigori, tanto che l'uzbeko Irmatov fischia il contatto su Balotelli. Nella concitazione il fischio si sente e non si sente, Chiellini sì se la sente e col destro - credeteci - batte Julio Cesar, che compagni sotto braccio andrà a protestare con l'arbitro per aver sentito il fischio.
Italia più volitiva, rinfrancata dal nuovo avvicinamento nello score. E per poco non ci scappa la zampata. Al 79' ancora da corner, ancora dalla sinistra, Candreva pesca Maggio sul primo palo. L'esterno partenopeo, nel bel mezzo della zona da oratorio del Brasile, incoccia di testa ma trova la traversa.
E sulla trasversale si infrangono anche i sogni di rimonta azzurri, considerando poi che al successivo affondo il Brasile la chiude. Candreva cede - con una buona dose di sfortuna - alla pressione brasiliana, Oscar si invola sulla corsia mancina per poi appoggiare a Marcelo. Il sinistro dal limite del terzino dei blancos non è irresistibile, Buffon non fa il Buffon e Fred timbra il più semplice dei tap-in.
Al Fonte Nova di Salvador de Bahia finisce 4-2 per i carioca. Il prossimo appuntamento nel calendario azzurro è fissato per giovedì 27, quando - scanso sorprese degne di una rappresentazione cinematografica - incrocerà le armi contro le Furie Rosse di Del Bosque. Balotelli aspetta questa sfida da un anno, dice. Ma siamo sicura che non la volesse in finale?


Luca Pelliccioni

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