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Euro2016: Italia-Svezia 1-0

17 giu 2016
L'esultanza di Eder
L'esultanza di Eder
Intanto la Svezia è quasi fuori. Che non sarà molto, ma quell'orrendo biscottone che nel 2004 ci costò la qualificazione è stato digerito. Vince l'Italia, vince sempre l'Italia. Vince all'italiana e quindi stravince perchè non strapiace, ma sa quando colpire e come farlo. E soprattuto, con buona pace di chi si eccita solo quando la palla entra in rete, non prende mai gol. E storicamente chi non subisce fa strada. Una strada che a volte è ripida, altre spianata ma che Conte percorre sempre al volante con una sicurezza davvera insperata. Generale lui, di un gruppo di soldati che viene dal basso e che magari sa di non essere così forte e magari sa anche che "Conte o morte per provare a vincere qualcosa". La prova è oggi quando un tempo e mezzo di partita bloccatissima e bruttina poteva anche indurre a far due conti e tenere il pari che infondo avrebbe rappresentato quel leggendario bicchiere mezzo pieno. Invece Conte non fa i conti e non si accontenta per completare oltre che un giro di parole un concetto. L'ItalCesena si è accesa nel finale sull'asse Giaccherini-Parolo (traversa clamorosa).E appena la Svezia ha provato ad affondare e fatalmente si è allungata ecco la giocatona. Di Zaza entrato al posto di Pellè e soprattutto di Eder restato in campo quando tutta l'Italia invocava fosse il primo cambio in favore di Insigne, Immobile, El Sharawy, tutti. Chiunque ma non Eder. E invece proprio Eder ci manda agli ottavi con una partita di anticipo. Conte ci manda agli ottavi con una partita di anticipo. Quella di mercoledi contro gli irlandesi del nord servirà solo a stabilire se l'Italia passa da prima o da seconda. L'Italia dei comprimari che piace il giusto, ma che centrifuga avversari e critica in un unico frullatore.

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