L'ha indossata per 130 volte quella maglia che ha caratterizzato la sua carriera: 2002 – 2009, nei sette anni di storia più importanti del Rimini, lui c'era e con le sue sgroppate sulla fascia sinistra ha dato un grande contributo. Esattamente 2 anni fa, 2 maggio 2011, ha ottenuto la qualifica di Direttore Sportivo, ruolo che ricopre tutt'ora a Rimini sua seconda casa. Un amore smisurato che forse lo porterà a dare le dimissioni a 120 minuti dalla fine del campionato più tribolato della storia della società di palazzo del popolo. Bravo, ha sempre privilegiato la trasparenza, non si è mai tirato indietro mettendosi a disposizione della stampa anche quando avrebbe potuto negarsi. Sempre reperibile, ha sempre sostenuto che tutti i personaggi accostati al Rimini calcio, avrebbero dovuto parlare solo dopo essere stati insigniti del ruolo, rispetto che non c'è stato. Tra Direttore Sportivo e il Presidente la spaccatura è netta: pare ci sia stato anche un violento litigio tra i due. La responsabilità di tutto questo caos è del Presidente Amati ? Secondo Bravo, ha permesso a chi non ha titoli di parlare, l'ultimo in ordine di tempo, Traini. Sono in tantissimi a pensare che Rimini e il Rimini non meritino questo tipo di esposizione. Sempre stata considerata una società di primissimo piano, una piazza appetibilissima, in questo momento si sta ritagliando un immagine esatto contrario. Anche i tifosi lo hanno capito e lo striscione di domenica ha sottoscritto e sintetizzato l'attuale momento biancorosso.
Lorenzo Giardi
Lorenzo Giardi
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