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Luciano Casadei, lo storico segretario generale del calcio sammarinese

In consiglio federale dal 1989, ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale dal 1993 al 2017.

di Elia Gorini
12 mar 2020
@fsgc

Una passione per il calcio superata, forse, soltanto da quella per la musica. Luciano Casadei ci ha lasciato all'età di 62 anni, troppo pochi per chi ha fatto delle sue passioni anche il proprio lavoro.

E' stato anche calciatore, prima che un infortunio lo costringesse a lasciare il campo. Il Montevito la sua società, con la quale nel 1984 inizia il percorso da dirigente, per entrare già nel 1989 in Federcalcio. Luciano Casadei è eletto nel consiglio federale col ruolo di segretario, per diventare Segretario Generale un mandato più tardi. E' il momento cardine della vita del calcio sammarinese. Nel 1988 l'affiliazione a UEFA e FIFA. Nel 1990 la prima qualificazione agli Europei, con la Svizzera a tenere a battesimo i Titani di Giorgio Leoni. Luciano Casadei c'era. C'era nel momento di massimo sviluppo di un calcio che pochi, insieme a Giorgio Crescentini, pensavano diventasse quello che è oggi. Nel 1993 è Segretario Generale, si occupa dell'attività agonistica, della gestione dei rapporti fiscali e finanziari, passando per l'organizzazione dei corsi.

Un professionista fidato, amante del suo lavoro e del calcio sammarinese, del quale conosceva minuziosamente regole e regolamenti. L'uomo del campionato, con lui la prima grande riforma, con i due gironi divisi dall'intergirone e i play off a eliminazione dopo la seconda sconfitta. Pietra miliare di una calcio che è cambiato nel tempo, ma del quale è sempre stato grande tifoso. Dirigente deciso, senza forse, qualche sì e tanti no. Perché come amava ricordare: “il dirigente federale è il dirigenti di tutte le squadre e non solo di alcune”. Per 28 anni è stato “Il Segretario Generale”, Luciano per tutti. Tra Nazionali, progetti, Casa del Calcio e San Marino Stadium, passando per Festa del Calcio e Calcio Estate, grandi appuntamenti che aveva contributo a sostenere e far crescere così come i tornei giovanili. Poi il calcio femminile e il futsal che seguiva e apprezzava. Bello ricordarlo con alcune delle sue parole riportate nel libro del quadriennio: “Tutto quello che è stato fatto, non va mai perso di vista, deve essere un punto di partenza, anzi, è più di una base dalla quale partire per rendere ancora migliore la Federcalcio Sammarinese”.


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