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Alzheimer: l'esperto 'È possibile prevenirlo. I 12 fattori su cui intervenire'

10 set 2022
Alzheimer: l'esperto 'È possibile prevenirlo. I 12 fattori su cui intervenire'

Il 21 settembre si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, un’occasione per ricordarci che la demenza è diventata una priorità di sanità pubblica poiché colpisce oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo. In Italia si stima colpisca oltre 1,4 milioni di persone, di cui 600,000 con Alzheimer(1).

Ad oggi in Europa non esistono cure per la demenza e i pochi farmaci disponibili agiscono solamente per mitigare alcuni dei sintomi associati alla malattia, anche se grazie alla ricerca scientifica e alla maggiore comprensione dei meccanismi che causano o sono associati alle malattie della demenza, si stanno esplorando nuove aree di ricerca per lo sviluppo di nuovi farmaci. Molti studi si stanno inoltre focalizzando sulla prevenzione e sui fattori associati al rischio di sviluppo di queste malattie. Nella maggior parte dei casi l'Alzheimer e in generale tutte le forme di demenza degenerative sono causate da un mix di fattori. Alcuni di questi, come l'età e la predisposizione genetica, non sono modificabili ma vi sono fattori su cui è possibile intervenire per prendersi cura della salute del nostro cervello e ridurre il rischio di demenza.

Benedetta de Mattei ne ha parlato con la dott.ssa Sara Imarisio – Responsabile Area Ricerca dell’Alzheimer’s Research UK.




Dottoressa cosa possiamo fare per prevenire una demenza degenerativa come l'Alzheimer?
Uno studio pubblicato nel 2020(2) evidenzia che non è mai troppo tardi per agire sulla propria salute e ridurre il rischio di demenza. In particolare, lo studio si focalizza su 12 fattori che se modificati possono prevenire o ritardare fino al 40% la possibilità di sviluppare la demenza: 
1- Istruzione, poiché fin dalla giovane età è fondamentale stimolare l’attività cognitiva
2- Ipertensione, una pressione troppo elevata può avere conseguenze deleterie anche sul nostro cervello
3- Sordità, è stata evidenziata una forte associazione con la demenza causata probabilmente da una maggiore difficoltà nell’interazione sociale
4- Isolamento Sociale, si è rilevata un’associazione causata dall’assenza di stimoli esterni ricevuti e processati dal cervello
5- Fumo, poiché provoca danni vascolari che hanno conseguenze anche sul cervello
6- Obesità, poiché il sovrappeso ha inevitabili conseguenze su tutto l’organismo, specie sul cuore e i vasi sanguigni, provocando a volte anche malattie come il diabete
7- Diabete, se non controllato adeguatamente può provocare danni al cervello
8- Depressione, si è rilevato un forte collegamento di questa malattia con la demenza e diversi studi stanno analizzando se rappresenti una causa o una conseguenza
9- Inattività fisica, mantenere il corpo allenato è fondamentale per avere una mente attiva. Si è visto inoltre che l’immobilità e la fragilità ossea possono essere causa di un’accelerata progressione di demenza
10- L’inquinamento ha un effetto negativo, studi molto recenti hanno dimostrato che alcune particelle dello smog possono influire sullo sviluppo della demenza
11- L’alcol, poiché è stato dimostrato che un’eccessiva assunzione di bevande alcoliche ha nel tempo conseguenze negative sulla nostra memoria
12- Trauma cranici, una nuova branca di ricerca si sta focalizzando su traumi e sport poiché si e visto che ripetuti traumi cranici sul cervello possono avere conseguenze causando demenza.

Condurre una vita sana, ossia mantenersi fisicamente e mentalmente attivi, seguire uno stile di vita moderato, evitando di fumare e di bere eccessivamente, sono fattori fondamentali su cui ognuno di noi può agire. Le alterazioni che avvengono nel cervello a causa della demenza iniziano decenni prima che si manifestino i primi sintomi della malattia. Diversi studi hanno in particolare evidenziato che lo stile di vita che si ha verso i 40-50 anni può determinare il rischio o meno di sviluppare la malattia. Questo è un messaggio incoraggiante, che evidenzia come nella vita quotidiana ognuno di noi possa avere degli accorgimenti sul proprio stile di vita che avranno dei riscontri positivi a lungo termine sulla propria salute. Non è essenziale correre maratone o fare sport estremi per mantenersi fisicamente attivi, la ricerca infatti concorda nell’evidenziare che indipendentemente dal tipo di esercizio fisico, l’attività aerobica ha degli effetti positivi sul ragionamento e la memoria. Ugualmente importante è mantenere il cervello attivo, possibilmente mantenendo contatti e interazioni sociali. Vari studi hanno dimostrato che avere un lavoro stimolante, avere degli hobby e coltivare interazioni sociali sono tutti fattori che aiutano il cervello a mantenersi attivo e avere una maggiore e migliore capacità di ragionamento.





Alzheimer e alimentazione si dice siano strettamente collegati. Quali sono gli alimenti che proteggono il nostro cervello e quelli che lo danneggiano?
Diversi studi hanno evidenziato un’associazione tra il seguire la dieta mediterranea e il mantenimento di una buona capacità mnemonica. La dieta mediterranea consiste principalmente in una dieta ricca di frutta e verdure, cereali, legumi, frutta secca e grassi definiti ‘buoni’, come le olive.
Questo tipo di regime alimentare è anche suggerito per diminuire il rischio di ictus, di diabete di tipo 2, di malattie cardiovascolari, tutti fattori associati come abbiamo visto anche al rischio di demenza. In generale bere con moderazione e controllare con regolarità la pressione e il livello del colesterolo sono aspetti importanti per ridurre il rischio di demenza. L’uso di supplementi vitaminici di vario tipo invece non sembra avere una correlazione con il miglioramento delle facoltà mnemonica, e l’uso di tali supplementi per contrastare la demenza è stato sconsigliato dal WHO.

Sempre più studi indicano un legame tra malattie cardiache e Alzheimer
Quello che fa bene al cuore fa bene al cervello!
È importante infatti ricordare che azioni che giovano al cuore in generale hanno un effetto positivo anche sul nostro cervello. Il termine demenza viene usato per descrivere i sintomi associati al cambiamento progressivo di alcune funzioni, quali la memoria, il ragionamento, il linguaggio, l’orientamento, dovuto a diverse malattie.
Solitamente si associa la parola demenza all’Alzheimer, la più frequente e comune nella popolazione, ma vi sono anche altri tipi di demenza come ad esempio la demenza vascolare. Questo tipo di demenza è generalmente associato a un ridotto e insufficiente apporto di sangue al cervello. Circa il 30% dei casi di questo tipo di demenza sono associati a ictus, ma può essere dovuta anche a molteplici piccoli infarti cerebrali, o da emorragie. La somma di diversi piccoli infarti può infatti causare una sufficiente perdita neuronale tale da compromettere le funzioni cerebrali. Sta diventando sempre più chiaro che la componente vascolare ha un’influenza notevole sullo sviluppo e la progressione delle demenze.

Benedetta de Mattei





Note
(1) Numeri - Airalzh
(2) Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission - The Lancet





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