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Perdita dei capelli, cause e rimedi. Come ha influito il Covid secondo l’esperto

17 set 2022
Perdita dei capelli, cause e rimedi. Come ha influito il Covid secondo l’esperto

La classifica dei Paesi per percentuale di calvi parla chiaro: l’Italia è al settimo posto, superata di poco dagli Usa e dal Regno Unito. Sul podio si trovano Germania, Spagna e Repubblica Ceca, quest’ultima con il 42,79% degli uomini a essere colpita da una forma di calvizie. Nel nostro paese il 39% degli uomini ha perso i capelli, ma anche le donne non sono del tutto risparmiate poiché il 13% della popolazione femminile soffre di calvizie, mentre il paese con la percentuale più bassa è la Cina con soltanto il 20%. Molti medici segnalano inoltre che dall’inizio dell’emergenza Covid è aumentato il numero dei pazienti che lamentano la perdita di capelli, un fenomeno che riguarda sia uomini che donne.

Benedetta de Mattei ha intervistato Bianca Maria Piraccini – Direttore Dermatologia U.O.C del Policlinico Sant’Orsola e Professore di Dermatologia presso l’Università degli Studi di Bologna – per capire quali sono le cause della calvizie, i rimedi per trattarla e se esiste un’associazione tra Covid e perdita dei capelli.

Molti uomini e donne dopo il covid riferiscono di aver perso i capelli, esiste un nesso tra covid e caduta di capelli?

Si. L’infezione da COVID può essere seguita da un aumento della caduta dei capelli, che si osserva i circa il 30% dei casi. È un telogen effluvium acuto, cioè un aumento numerico dei capelli che cadono normalmente. Si può arrivare a 1000-2000 capelli persi al giorno, rispetto agli 80-100 della normalità. La caduta compare dopo 1-2 mesi dall’infezione, ed è maggiore quando all’infezione si è associata l’assunzione di farmaci come eparine e il paziente ha avuto una forte ipoossigenazione. Per fortuna, il telogen effluvium post-Covid è piano piano diminuito di incidenza e gravità man mano che le varianti del virus sono cambiate. Ad oggi è divenuto raro e più lieve. In tutti i casi, è sempre una caduta di capelli transitoria. Bisogna però seguire il paziente nel tempo perché la ricrescita dei capelli nelle persone predisposte può portare alla comparsa o al peggioramento di una alopecia androgenetica.

Quali sono invece generalmente le cause della vera e propria caduta di capelli?

Perché nei paesi asiatici sembrano esserne meno colpiti? La può frequente malattia dei capelli è l’alopecia androgenetica, o calvizie, che colpisce il 50% dei maschi, aumentando di prevalenza con l’età, e circa il 30% delle donne, soprattutto dopo la menopausa. Per motivi genetici (quindi spesso c’è familiarità) i follicoli piliferi delle aree androgeno-sensibili del capo (tempie, area anteriore e vertice) risentono troppo l’effetto degli ormoni androgeni e pian piano si rimpiccioliscono e riducono l’attività di produzione del capello. I capelli diventano quindi gradualmente più sottili e di lunghezza ridotta. Non esiste una ridotta prevalenza delle malattie dei capelli negli asiatici.

Quali sono invece generalmente le cause della vera e propria caduta di capelli?

Perché nei paesi asiatici sembrano esserne meno colpiti? La può frequente malattia dei capelli è l’alopecia androgenetica, o calvizie, che colpisce il 50% dei maschi, aumentando di prevalenza con l’età, e circa il 30% delle donne, soprattutto dopo la menopausa. Per motivi genetici (quindi spesso c’è familiarità) i follicoli piliferi delle aree androgeno-sensibili del capo (tempie, area anteriore e vertice) risentono troppo l’effetto degli ormoni androgeni e pian piano si rimpiccioliscono e riducono l’attività di produzione del capello. I capelli diventano quindi gradualmente più sottili e di lunghezza ridotta. Non esiste una ridotta prevalenza delle malattie dei capelli negli asiatici.

Cosa fare per fermare la calvizie?

Esistono farmaci specifici per il trattamento della calvizie, approvati dal sistema sanitario e con elevata sicurezza e tollerabilità: minoxidil lozione e finasteride, disponibile in compresse e in lozione. La scelta è diversa in base a genere, età del paziente, gravità della patologia e attitudine del paziente ai diversi tipi di cura. È importante avere chiari alcuni concetto fondamentali nella terapia della calvizie: le cure funzionano lentamente, e i primi effetti si vedono dopo 4-6 mesi, per diventare massini dopo 12-16 mesi di trattamento. Se il trattamento è efficace non deve mai essere sospeso, altrimenti si vanificano tutti gli effetti.

È possibile prevenirla? Quali consigli?

Non si può prevenire né prevedere la comparsa di alopecia androgenetica e i teste genetici disponibili non sono validi, perché esplorano solo un piccolo gruppo dei numerosi geni alla base della patologia, e il risultato del test non è attendibile.

Molti uomini arrivano al trapianto. È una procedura sicura? A chi rivolgersi? Ci sono rischi o effetti collaterali? 

L’autotrapianto di capelli è una tecnica valida anche nelle femmine, se fatte dal chirurgo bravo. Consiste nel prelevare dalla regione nucale i follicoli piliferi non sensibili agli androgeni e trasferirli nelle aree calve del capo. Non ha rischi e le nuove tecniche permettono una invasività minima e una rapida guarigione delle ferite. È necessario un operatore esperto, che sappia “piantare” i follicoli giusti nel posto giusto per una resa estetica ottimale.





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