E’ ufficiale. La consultazione referendaria per l’abrogazione della legge sul secondo pilastro pensionistico non ci sarà.
Dopo la sentenza emessa dal Collegio Garante, che esprime la conformità della legge approvata in Consiglio l’11 gennaio scorso con i contenuti del quesito referendario, i Capitani Reggenti, Antonio Carattoni e Roberto Giorgetti, hanno disposto, con apposito decreto, l’interruzione delle procedure che avrebbero portato al voto il prossimo 18 febbraio.
Il comitato promotore dello stesso referendum, nei giorni scorsi, aveva già espresso la propria soddisfazione per l’esito parlamentare.
"Resta immutato però – sottolineano i sostenitori – il nostro impegno a vigilare sulla correttezza delle prossime iniziative del Governo in materia pensionistica, qualora – spiegano - ci fosse l’intenzione di emanare una legge sostanzialmente uguale a quella appena abrogata".
Il comitato ritiene infatti che si debba migliorare il primo pilastro, rafforzandone i contenuti, senza dover escogitare nuovi e rischiosi sistemi di previdenza complementare.
Dopo la sentenza emessa dal Collegio Garante, che esprime la conformità della legge approvata in Consiglio l’11 gennaio scorso con i contenuti del quesito referendario, i Capitani Reggenti, Antonio Carattoni e Roberto Giorgetti, hanno disposto, con apposito decreto, l’interruzione delle procedure che avrebbero portato al voto il prossimo 18 febbraio.
Il comitato promotore dello stesso referendum, nei giorni scorsi, aveva già espresso la propria soddisfazione per l’esito parlamentare.
"Resta immutato però – sottolineano i sostenitori – il nostro impegno a vigilare sulla correttezza delle prossime iniziative del Governo in materia pensionistica, qualora – spiegano - ci fosse l’intenzione di emanare una legge sostanzialmente uguale a quella appena abrogata".
Il comitato ritiene infatti che si debba migliorare il primo pilastro, rafforzandone i contenuti, senza dover escogitare nuovi e rischiosi sistemi di previdenza complementare.
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