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Stupri di Palermo e Caivano, parla la psicoterapeuta Sara Maria Cusato

"L'assenza di educazione sessuale sfocia in eventi di questa gravità. In un sistema culturale dove si parte da una paura della sessualità, i giovani si affacciano al sesso senza basi informative”.

di Giacomo Barducci
27 ago 2023

Due violenze terribili che continuano a sollevare grande clamore e preoccupazione. Gli stupri di Palermo e Caivano stanno facendo crescere gli interrogativi sulla condizione dei giovani e del rapporto con il sesso. “In un sistema culturale dove si parte da una paura della sessualità – spiega Sara Maria Cusato, psicoterapeuta e sessuologa – i giovani si affacciano al sesso senza basi informative”.

"Non possiamo negare - afferma - che nella nostra cultura sia anche permeante l'idea di una mascolinità performativa e aggressiva, soprattutto nel sesso. Unendo questi aspetti si vede come la sessualità diventa aggressività".

Questa cultura, aggiunge, con l'assenza di educazione al consenso culmina in eventi di questa gravità. Preoccupante anche la spasmodica ricerca sul web e nelle chat dei video degli stupri: “In questo caso si innesca il fenomeno del revenge porn – afferma – e questi contenuti non vanno confusi con la pornografia fatta eticamente e da persone consenzienti”.

"La pornografia fatta bene ed eticamente - evidenzia - è interpretata da persone consenzienti. Usufruire quindi di questo tipo di contenuto non ha niente di poco etico o immorale. Il problema è che la ricerca morbosa del fatto in sé reale ci rimanda alla mancanza di empatia e educazione alla relazione e soprattutto al consenso. È la differenza che c'é nel vedere una scena di omicidio in un film o un omicidio vero e proprio. È come se nella sessualità questa differenza non ci fosse, la persona viene meno".

Nel servizio l'intervista a Sara Maria Cusato (psicoterapeuta e sessuologa)






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