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Ps: Paolo Crescentini precisa sulle dimissioni da Presidente

18 dic 2016
Paolo Crescentini
Paolo Crescentini
"In data 8 dicembre ho comunicato per iscritto ai membri dell'Esecutivo del Partito Socialista le mie dimissioni irrevocabili con decorrenza immediata da Presidente, per permettere al partito stesso di ripartire con nuovo slancio. Non posso non evidenziare come le lotte intestine, per non dire famigliari sotto forma di braccio di ferro per dimostrare chi fosse il più forte, che si sono verificate all'interno del partito abbiano minato la serenità del partito stesso. Sono convinto che il Partito Socialista abbia fatto tutto quello che era nelle sue possibilità durante la campagna elettorale. Peccato che la legge abbia ridotto il gruppo consiliare, ma la legge è questa e va rispettata così come accetto serenamente e sportivamente l'esito personale. Del resto ho sempre fatto politica anteponendo gli interessi del Paese e del partito a quelli individuali. Chi mi conosce sa bene che anche in passato ho fatto passi indietro dimostrando di non essere attaccato alle poltrone!
Non ho mai fatto politica contro qualcuno ma per la collettività, mentre oggi mi sembra che altri non facciano altrettanto. Con stupore e a malincuore apprendo che all'interno del Partito Socialista sarebbe nata una corrente che, da quanto leggo, sarebbe contro la dirigenza perché ritenuta "non all'altezza del popolo socialista". Se per questi compagni i colpevoli sono in primis il sottoscritto ed il Segretario, potevano benissimo fare a meno di creare una corrente visto che entrambi ci siamo dimessi prima ancora che la corrente stessa nascesse! Inoltre vorrei ricordare a costoro che le decisioni prese dal partito sono state deliberate dagli organismi e non prese in maniera verticistica dalla dirigenza. Resta il fatto che non è con gli attacchi alle persone che si fa politica ma con le proposte e le idee. La dialettica e la diversità di opinioni all'interno di un partito come in qualsiasi altra organizzazione di persone devono esserci ed è giusto che ci siano perché è dalla capacità di arrivare ad una sintesi che si crea la forza di un gruppo. Non è certo con le correnti, che paiono più strumentali per attaccare le persone che non per costruire qualcosa, che si va lontano. Ma del resto è difficile pretendere qualcosa di diverso da coloro che prediligono lo scontro. Non vorrei che il braccio di ferro per dimostrare chi sia il più forte si rivelasse una debolezza per il Partito Socialista. Mi dispiace ma in questo modo di fare politica non mi ci ritrovo pertanto se è questo che il Partito Socialista vuole, allora vi auguro buon lavoro e tolgo il disturbo".

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