C’è coca nella Coke almeno quanto c’è la vera cola intesa come polvere di noce di cola esotica? Caffeina e acido fosforico caramellati; dosi “missate” nel giusto blend come col whisky creano il famigerato 7X responsabile della “creazione” di Pemberton ad Atlanta nel 1887 che la chiamava Frech Wine Coca ( quindi qualcosa di eccitante, leggermente inebriante, doveva avere almeno nelle intenzioni dell’inventore) poi col marketing e il grande business del 900 si chiamò Coca Cola. Ebbene sì, è sicuro secondo le rivelazioni tratte da una ricetta autografa, rinvenuta nel 1979: c’è coca nella Coca ma il fluid extract senza gli alcaloidi della droga. Il buon Veronelli noto sommelier e buongustaio d’altri tempi prima di lasciare questo mondo ad Asti nella sua storica crociata contro la bevanda consumistica denunciò il colosso di Atlanta perchè non dichiarava dosaggi ed elenco ingredienti nella sibillina formula aromi naturali: natural flavors esattamente come nella segreta ricetta denominata Pollo Fritto del Colonnello, sin dal 1890… mistero della, America.
f.z.
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