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Il 'mistero' del trittico di Palazzo Pubblico: il terzo santo è San Leo o San Quirino?

Il professor Verter Casali, tra i massimi esperti di storia sammarinese, ha risolto il dilemma, ritrovando alla Biblioteca di Stato una rarissima guida del 1894, curata da Onofrio Fattori.

di Luca Salvatori
3 apr 2024
Nel servizio l'intervento del professor Verter Casali
Nel servizio l'intervento del professor Verter Casali

È San Quirino o San Leo, il santo raffigurato insieme a San Marino e Sant'Agata, nel trittico di Palazzo Pubblico? Il professor Verter Casali, tra i massimi esperti di storia sammarinese, svela il dilemma. “Ci sono alcune pubblicazioni – spiega – che propendono per San Quirino, per una serie di motivi, compreso il vestiario del personaggio raffigurato che è da vescovo, mentre San Leo non è mai stato un vescovo”.

È risaputo che San Leo rivesta un ruolo importante nella vicenda di San Marino, tra storia e leggenda, perché i due amici scalpellini fuggirono insieme dalla Dalmazia durante la persecuzione dei cristiani, per trovare rifugio a Rimini e poi fondare le rispettive comunità. Molto meno conosciuto è invece San Quirino anche se a lui, dopo un fallito tentativo di invasione della Repubblica è stata dedicata una chiesa e anche una festività nazionale che è rimasta in vigore fino al 1979. “San Quirino – dice il professor Casali – aveva in qualche modo aiutato i sammarinesi ad evitare l'occupazione da parte di Fabiano da Monte San Savino, che il 4 giugno 1543 aveva cercato di sottomettere la Repubblica, ma non ci riuscì perché le sue armate si persero nella nebbia".

Il trittico realizzato dal ceramista romano Guglielmo Castellani per il nuovo Palazzo Pubblico inaugurato nel 1894, campeggiò fino al 1922 sulla torre dell'orologio, per poi essere sostituito - e preservato dalle intemperie - con una copia in mosaico realizzata a Murano. L'originale fu quindi trasferito nel vestibolo della sala del Consiglio Grande e Generale dove si trova tuttora. Nel tempo, le versioni su chi fosse il terzo santo, oltre San Marino e Sant'Agata, si sono susseguite ma le ultime ricerche del professor Casali, fugano i dubbi, perché l'autorevolezza della sua fonte non è in discussione trattandosi di un noto intellettuale e politico dell'epoca, amico dell'autore dei disegni del trittico. “C'è una pubblicazione del 1894 – riferisce Casali – scritta da Onofrio Fattori. È una guida turistica dell'epoca, rarissima, di cui ho trovato una copia nella nostra Biblioteca di Stato, sconosciuta anche dai bibliotecari, in cui si dice chiaramente che il trittico è composto da Sant'Agata, San Marino e San Leone, cioè San Leo”.





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