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Carisp, è scontro: la banca decide di non rinnovare i contratti di 20 dipendenti. Rete prende le distanze e conferma la totale sfiducia nel Cda

Sindacati delusi, chiedono un tavolo urgente mentre Libera accusa il Governo di tenere un atteggiamento pilatesco

4 mar 2020

Per 20 dipendenti di Cassa di Risparmio su 24, a tempo determinato, nessun rinnovo del contratto. A precisarlo, anche nei numeri, lo stesso Consiglio di Amministrazione che, in una nota, richiama “le varie iniziative tese al contenimento della spesa e all’incremento dei ricavi già avviate nel corso dell’esercizio 2019, fino all'attuale intervento su quella che indica come la voce di costo più significativa, ovvero il personale. La banca ragiona quindi di spending review in termini complessivi, “proponendo – riporta la nota - un accordo di solidarietà con i restanti dipendenti (taglio delle retribuzioni pari al 20%), che preveda una riduzione significativa dei compensi, affinché ognuno faccia la sua parte, anche in considerazione delle mutate condizioni economiche del Paese e dell’esigenza di non incidere in maniera negativa sulle finanze dello Stato”.

Rete prende le distanze, chiede una netta presa di posizione del Governo e conferma la totale sfiducia nei confronti di un Cda, in cui non vi è alcun membro nominato da questa maggioranza”. Il movimento precisa di “non essere stato coinvolto nella trattativa” e quindi impossibilitato “a valutare l'alternativa ad una scelta che assolutamente non condivide”.

Delusa anche l'Unione Sammarinese Lavoratori che vede allungarsi così la lista dei senza lavoro, “considerata – precisano - la quasi impossibilità di ricollocazione di queste professionalità nel settore bancario”. “La nostra preoccupazione – rimarcano – è che questo intervento non sia risolutivo, che seguiranno altri tagli di posti lavoro e che quindi sia necessario un progetto sull’intero istituto”. Di qui il convinto sollecito, lanciato già ieri sera dalle organizzazioni sindacali al Governo affinché “si esprima sul piano di ristrutturazione e gestisca con responsabilità e attenzione la vicenda”.

Appello a cui si unisce Libera: “Non sono accettabili – scandiscono - atteggiamenti imprudenti e tanto meno non si può fare lo “scaricabarile”. Nel caso di Carisp il socio è lo Stato, per cui gli indirizzi vengono impartiti dal Congresso. L’attuale Governo (e la maggioranza che lo sostiene), - conclude Libera - cominci col dire qual è il progetto per Cassa, ammesso che ce ne sia uno!”

In serata la nota della Csu: "La scelta dettata dalla politica di assumere in blocco (quasi) tutti i Dipendenti ex Asset Banca fu stigmatizzata non tanto perché contraria alla salvaguardia occupazionale, ma perché non supportata da un credibile e sostenibile piano industriale per la Carisp". Progetto che non è mai stato condiviso con la FULCAS-CSU. I nodi alla fine vengono al pettine, Per questo chiede venga convocato al più presto un tavolo di confronto con l’Esecutivo per affrontare le complesse e delicate problematiche del settore bancario, con particolare attenzione alla riqualificazione ed alla formazione delle professionalità in eventuale esubero.


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