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Polemica su rilascio delle licenze commerciali

22 apr 2004
Polemica su rilascio delle licenze commerciali
E’ un settore che da sempre fa discutere, almeno da quando si parla di riqualificazione del settore turistico-commerciale. Da venerdì scorso le associazioni di categoria e la segreteria di Stato al Commercio hanno avviato un confronto per giungere, presumibilmente, alla modifica della legge. La polemica sollevata dopo il rilascio di una licenza commerciale, per un’attività di abbigliamento e pelletteria, proprio accanto ad un negozio analogo, ha riaperto il dibattito. La legge di riferimento è la numero 65 del 2000, di cui è parte integrante il decreto numero 112, che elenca le attività da incentivare e da disincentivare nel centro di Città. In base alla legge, non sono da incentivare le tabaccherie, i rigattieri, le ferramenta, le edicole e le attività legate alla tabella turistica, ossia i classici negozi che vendono souvenir. Il settore abbigliamento e pelletteria dunque, non rientra tra le attività da disincentivare.
Sono diversi gli iter burocratici per ottenere una licenza nel centro storico o in altra zona del territorio. Nel primo caso, il soggetto interessato avanza richiesta all’Ufficio commercio, il quale chiede il parere della Giunta di Città, consultivo e non vincolante. La pratica passa poi al vaglio della Commissione commercio. Per l’Osla, il centro storico deve diventare il più grande centro commerciale all’aperto, dunque ben vengano le nuove attività. Per l’Unione commercianti, che punta molto sul confronto da poco avviato, l’obiettivo deve comunque diventare la specializzazione. Più semplice l’iter per ottenere la licenza in altre zone: se la superficie commerciale interessata non supera i 100 metri quadri, l’autorizzazione è automatica, mentre in caso contrario serve il parere della Commissione. Oltre i 500 metri quadri, si richiede anche il parere della Giunta.

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