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Alluvione, ultimati 130 cantieri su 403. Investimenti per 343 milioni

A poche settimane dall'anniversario della devastante alluvione di maggio, il punto sulla ricostruzione con i vertici della Regione Emilia-Romagna: “Non ci siamo mai fermati, non ci fermeremo - dicono il ritorno alla normalità è la nostra priorità”

di Annamaria Sirotti
8 apr 2024
le interviste a Irene Priolo e Stefano Bonaccini
le interviste a Irene Priolo e Stefano Bonaccini

Undici mesi di lavoro non stop per la messa in sicurezza del territorio. Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi, al consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile nelle Province colpite: Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Ravenna, è la realtà con il maggior numero di cantieri attivati. Di questi, 130 già completati, 158 in corso e114 in progettazione per un investimento complessivo di 343 milioni. 

“343 milioni di euro, di cui, da sottolineare – dice la Vicepresidente con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo - 118 sono della Programmazione dei fondi regionali; il restante, della Programmazione dei fondi del Commissario Figliolo. Quindi, la Regione, non soltanto ovviamente è parte attiva, ma sta facendo la sua parte anche con i propri fondi regionali. Sono cantieri complessi, che vanno lungo tutte le aste dei 25 fiumi che sono stati coinvolti da tracimazione. E vanno, come abbiamo potuto rappresentare, dalla provincia di Reggio-Emilia fino a Rimini. Non stiamo lasciando indietro nessun corso d'acqua; stiamo lavorando con i Consorzi, per quanto riguarda anche i rii montani”.

“La Regione non farà un passo indietro fino a quando la ricostruzione non sarà completata al 100% - dice il Presidente Bonaccini, sottolineando un lavoro al servizio delle comunità, in stretta collaborazione con la Struttura commissariale e le istituzioni coinvolte. Una ricostruzione che sarà diversa, fatta insieme ai territori, con un preciso impegno: nelle zone alluvionate non si costruirà più – avverte - è la lezione che dobbiamo imparare da questo dramma”. Mentre puntualizza che cosa manca: personale per i piccoli e medi comuni - dei 216 addetti promessi, ne sono arrivati una cinquantina -; rimborsi a famiglie e imprese; inserimento dei beni mobili tra quelli finanziabili:

“E' veramente clamoroso – obietta – che, dopo 11 mesi, chi ha perso tutto nella propria abitazione, dai mobili agli arredi, dagli elettrodomestici alle automobili e ai motocicli, scorte di magazzino... ad oggi, si veda perfino escluso dalla possibilità di avere rimborsi. Per il resto, sul tema dei cantieri, le risorse invece lo Stato il Governo ne ha messe tante a disposizione, per la parte che riguarda noi - che è una parte peraltro inferiore rispetto alla gran parte che dovranno fare i Comuni. Seppur – prosegue - quel miliardo e 200 milioni da PNRR, dopo mesi dalla firma tra Von Der Leyen e Meloni, ancora manca il decreto che li metta a disposizione. Ma confido che arrivino”.

Nel video, le interviste alla Vice presidente con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo e al Presidente Stefano Bonaccini






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