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Migranti: Corte Ue boccia respingimenti della Francia. Michel, "l'Italia non è sola", tema al vertice

La corrispondenza di Fabio Fantozzi de La Presse

21 set 2023

La Corte di Giustizia dell'Unione europea boccia i respingimenti dei migranti da parte della Francia al confine con l'Italia. Per i giudici del Lussemburgo la direttiva "rimpatri" si applica a qualunque cittadino di un Paese terzo che sia entrato nel territorio di uno Stato membro. Anche se il suo soggiorno è irregolare, il migrante deve essere oggetto di una decisione di rimpatrio e deve, in linea di principio, poter beneficiare di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio. Insomma, l'allontanamento forzato avviene solo in ultima istanza. Una chiara risposta alle nuove regole che Parigi aveva introdotto per rifiutare l'ingresso di cittadini di Paesi terzi alle frontiere con altri Stati membri, in cui la libertà di circolazione di Schengen sia stata temporaneamente sospesa e i controlli alle frontiere ripristinati. Per la Corte Ue, dunque, i respingimenti sono possibili ma solo come ultima ‘ratio’, il che potrebbe portare a una netta riduzione di tale pratica. Bruxelles prende atto della sentenza e afferma di aver avviato verifiche con gli Stati membri per analizzare le ragioni dell'introduzione dei controlli alle frontiere e se questi siano veramente necessari e proporzionali. Da New York, intanto, a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ribadito “che l'Italia non è sola, che la migrazione è una sfida comune per l'Unione europea”. Michel ha poi riferito di essere “in stretto contatto con la premier Meloni” e di voler inserire il tema all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo informale del 6 ottobre a Granada.

Fabio Fantozzi (La Presse)





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