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Caso 'Nuova Rete': Persiani chiede di aprire una emittente

4 mag 2004
Caso 'Nuova Rete': Persiani chiede di aprire una emittente
O saldate il debito o mi consentite di aprire una emittente televisiva nel territorio della Repubblica di San Marino. L’ingegner Annibale Persiani presenta all’esecutivo una propria alternativa: o il pagamento di quel credito da lui vantato e quantificato in 2 miliardi e 600 milioni di vecchie lire, o il rilascio di una concessione per l’esercizio radiotelevisivo. Una richiesta bizzarra, considerato che l’accordo a cui lo stesso Persiani fa riferimento, quello ratificato nel 1990 fra Italia e San Marino, prevede un esercizio esclusivo del servizio. Da considerare poi che il Governo ha aperto una indagine amministrativa che dovrà in primis appurare proprio il diritto dell’ex patron di Teleromagna Nuova Rete, ad avanzare quanto richiesto. Persiani afferma di poter esibire un contratto dell’epoca: 1985, per la trasmissione in territorio italiano del notiziario confezionato dall’allora Telesanmarino e fa riferimento a intese sopraggiunte dieci anni dopo, nel 1995, con gli allora segretari di Stato Gabriele Gatti e Clelio Galassi, per la cessione della sua azienda ad una società privata, con la garanzia finanziaria da parte della Cassa di Risparmio. All’epoca Gatti, come noto, aveva la responsabilità degli Affari Esteri, Galassi dell’Informazione, mentre quella delle telecomunicazioni era in carico ad Augusto Casali. Nessun commento da parte degli ex membri di governo, che attendono di vedere la lettera in questione e ricordano che sulla vicenda ci sono delibere del Congresso di Stato, studi di fattibilità e altre documentazioni. Nessuna pendenza economica. L’inchiesta amministrativa dovrà accertare dunque la veridicità di quanto asserito dall’Ingegner Persiani e capire – dichiara il Segretario di Stato alle Comunicazioni, Claudio Felici – se attraverso questa operazione, il Governo di allora possa in qualche modo aver mancato di ottemperare a quanto indicato dall’accordo internazionale: l’impegno di San Marino a non partecipare né direttamente né indirettamente ad iniziative in campo radiotelevisivo.

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