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Il Consiglio vara la legge sulle fondazioni

25 giu 2015
Il Consiglio vara la legge sulle fondazioni
Il Consiglio vara la legge sulle fondazioni
22 si e 19 no per la legge sulle fondazioni che l'Aula licenzia dopo un lungo dibattito consiliare. Le divisioni registrate durante il confronto si rispecchiano nel voto finale. Contraria tutta l'opposizione con Sinistra Unita che, pur precisando che il provvedimento andava fatto per rispondere alle sollecitazioni degli organismi internazionali, preconizza una totale desertificazione del settore per via delle precauzioni, interdizioni, controlli introdotti per evitare l'uso distorto. Resta quindi, commenta Francesca Michelotti, una legge contraddittoria, frutto di una volontà politica incerta ed espressione di opinioni diverse, se non conflittuali, in maggioranza per cui non è stata trovata una sintesi adeguata. I fondatori virtuosi saranno disincentivati, mentre i varchi aperti potranno essere percorsi da chi non dovrebbe farlo. Una legge scritta bene dal punto di vista stilistico, afferma il partito socialista, che non ha però apprezzato le decisioni relative agli organismi di controllo e al dirigente dell'ufficio Industria. Le sue incombenze sono aumentate a dismisura, ironizza Rossano Fabbri, tanto che qualcuno in Aula si è chiesto se fosse un mandrake a portare avanti i suoi compiti.
“Siccome nelle Fondazioni abbiamo avuto delle storture le colpiamo tutte”: questa per il capogruppo di Rete, la ratio del provvedimento. Il Comitato di controllo che decide vita morte e miracoli di queste Fondazioni è un comitato politico che non si è volutamente rendere tecnico, accusa Roberto Ciavatta, ipotizzando a breve una revisione della legge. Con questo provvedimento, condivide Franco Santi di Civico 10, introduciamo una sovrastruttura discrezionale, di tipo politico. Una ulteriore contraddizione in termini tra quello che si dice e quello che si fa.
Una legge positiva, commenta Enrico Carattoni del Psd. Ad oggi la regolamentazione delle fondazioni era affidata ad un paio di articoli in leggi su materie diverse. Questa, sottolinea, recepisce una serie di normative richieste fuori e dentro San Marino”. Mettiamo un freno alle distorsioni del passato, aggiunge Alessandro Cardelli del pdcs, e permettiamo al nostro Paese di fare importanti passi in avanti. Il Consiglio approva, questa volta a tempo di record, le disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa. La legge è frutto della della collaborazione tra la Segreteria di Stato alla Giustizia, il Magistrato dirigente e gli organismi del Tribunale, l’Ordine degli Avvocati e dei Notai, gli uffici pubblici e le forze politiche con il supporto del gruppo tecnico di lavoro per la riforma della procedura civile. Il partito socialista anticipa il proprio voto favorevole e il provvedimento raccoglie 30 voti a favore, 6 contrari e 8 astenuti. Approvate anche le disposizioni in materia di cose ritrovate che l'Aula licenzia con 21 si, 3 no e 9 astenuti. La legge nasce da una istanza d'arengo, colma una lacuna legislativa anche determinando il premio dovuto al ritrovatore, cui spetta un ventesimo del valore della cosa ritrovata, e attribuisce alla polizia civile il compito di gestire e conservare questi oggetti.


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