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NPR, vicini alla rottura? Scambio di accuse tra gli alleati di lista

Dichiarano di credere nel progetto, c'è chi punta a strutturarlo, ma il dialogo cede il posto allo scontro su mancanza di fiducia e iniziative in autonomia. Non passano inosservati gli ammiccamenti di Libera

di Monica Fabbri
22 apr 2021
NPR, vicini alla rottura? Scambio di accuse tra gli alleati di lista

Acque agitate in casa Npr. Nata dall'unione di Ps, Psd, Md e Noi Sammarinesi, oggi “paga” una diversa visione politica, anche sull'Europa, e uno scontro interno che pone legittimi interrogativi sul suo futuro. A luglio del 2020 la prima crisi, con le dimissioni di Iro Belluzzi dalla Commissione Giustizia; poi, a marzo, la dura lettera al capogruppo per l'interrogazione sui vaccini, all’insaputa - le si rimproverava - degli altri consiglieri e di Segretari di Stato. Ieri una nuova frattura, con Partito Socialista e Noi Sammarinesi che hanno accusato gli alleati di lista di aver indebolito un valido progetto.



All'interno dello stesso Partito Socialista, però, non tutti remano nella stessa direzione. Oggi interviene Alessandro Mancini che ribadisce, come già fece cinque mesi fa nel dibattito sulle conclusioni della Commissione d'inchiesta sul CIS, piena fiducia nel progetto Npr e fermo sostegno al quadro politico “che – scrive - non può essere sottoposto a instabilità, personalismi o tatticismi”. Si rifà inoltre all'esperienza socialista nell'appellarsi al dialogo, “rifuggendo – scrive - gli aut aut”. Guardando in prospettiva, invita quindi ad avviare una nuova fase, dotando la lista di una stabile organizzazione politica. Punto su cui concorda il Psd: “Il progetto va rafforzato e strutturato”– dice Matteo Rossi, che definisce il comunicato di ieri “l'ultimo atto di una serie di posizioni disarticolate rispetto a tutte le varie anime di Npr”. Respinge l'accusa che Psd e Mdsi abbiano indebolito il progetto, considerando che chi la lancia – afferma - ha agito in autonomia, interpellando su vaccini e telecomunicazioni, “per non parlare – aggiunge - della vicenda di Via Gino Giacomini, che andava gestita diversamente. Occorre lavorare per garantire stabilità politica, andiamo avanti – afferma - con chi ci sta”. Sul riferimento, infine, alle “chimere europeiste”: “sosterremo la coalizione, ma sempre dalle nostre storiche posizioni, di una sinistra democratica ed europeista”.

Per Luca Lazzari di Mdsi, il fatto che Npr sia nato per la legislatura, non toglie che possa tradursi in un progetto politico, con un ordine di tipo federale. “Abbiamo lavorato fin da subito in questa direzione cercando di coinvolgere tutti – afferma – ma abbiamo trovato sempre forti resistenze, mai motivate in modo chiaro”. Coglie una contraddizione nel comunicato di Ps e NS rispetto alla volontà di rafforzare il progetto e sostenere l'azione di governo: “Quando le questioni interne esplodono – fa notare – si creano fibrillazioni anche in maggioranza, minando la stabilità”, riconfermando volontà a costruire e disponibilità al dialogo. “Un progetto politico – risponde Denise Bronzetti - lo si costruisce sulla base della fiducia, minata in tutti questi mesi da posizioni pubbliche su confronti che partivano internamente e che internamente dovevano essere risolti, posizioni – aggiunge - ritenute più volte maldestre dalla stessa maggioranza". Non sono sfuggiti, poi, i richiami di Libera ad una parte degli alleati, "confermano che qualcuno, nonostante dica di voler andare avanti con questa maggioranza, stia lavorando anche per altro. Noi di certo no, noi sì che le siamo fedele".  Concorda Gian Nicola Berti, che ricorda poi come subito dopo il toto poltrona, MD e Psd abbiano deciso "di fare un raggruppamento a sé stante. Da lì in avanti NS e Ps non sono più esistiti. Sarebbe ora – conclude - fossero coerenti nei fatti con quello che dicono”.  Insomma, le distanze, al momento, sono lungi dall'essere colmate. 





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