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Le rivelazioni di Wikileaks diventano argomentazione politica in Italia

29 nov 2010
Le rivelazioni di Wikileaks diventano argomentazione politica in Italia
“Non so che cosa siano i party selvaggi, non bado a quanto rivelano funzionari di terzo grado, lo dicono già i giornali di sinistra”. Risponde così a Wikileaks Silvio Berlusconi da Tripoli. Le falle nel sistema della diplomazia americana infiammano la politica: “una debacle non per l’Italia, ma per la struttura diplomatica USA, bucata e bleffata” – dice il capogruppo PdL alla Camera, Cicchitto. Ma l’opposizione non la manda giù e proprio sui rapporti del premier con Gheddafi e con Putin chiede chiarimenti l’Italia dei Valori: “Dovrà riferire in Parlamento”. Rutelli rincara: “Riferisca al Copasir”. Per il leader Pd, Bersani “emerge in modo chiaro che il presidente del Consiglio nuoce alla reputazione dell’Italia nel mondo”. “No a speculazioni” – lo chiede dalla Farnesina, Franco Frattini, “Wikileaks vuole distruggere il mondo e presto saranno noti file anche sui governi di centrosinistra”. Minimizza il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: “Notizie di scarso rilievo, più gossip che politica, selezionate da chi ha interesse a destabilizzare. I rapporti con gli USA non cambieranno”.
>> Wikileaks: c'è anche San Marino

Annamaria Sirotti

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