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TLC e partnership ZTE: nuovo botta e risposta fra DIM e segretario Andrea Zafferani

14 feb 2019
Sede DIM - Segretario di Stato Zafferani
Sede DIM - Segretario di Stato Zafferani
“La trasparenza non è un ostacolo da aggirare”, in questi termini DIM torna sul tema telecomunicazioni, sulla partnership con ZTE. Ma subito il segretario Zafferani interviene per sottolineare “le numerose imprecisioni” contenute nella nota a firma RETE e MDSI e “ristabilire la verità dei fatti”. Dim parte dalla creazione della Netco, richiamando la delibera che – dicono – “solleva rilievi da parte della Commissione di Controllo per la Finanza pubblica, tra i quali l'assenza di riferimenti per verificare il rispetto della normativa contabile, la non contezza della modalità e della coerenza dell'uscita delle risorse AASS, per una spesa che non risulta nella programmazione”. “Non solo – aggiunge DIM - vengono elencate tutte le difficoltà nel controllo della legittimità di spesa (di 600.000 euro) ma viene fatto emergere come “l'accordo commerciale conferisca uno stato di privilegio e di posizione dominante al partner individuato (ZTE)" e che DIM considera equiparabile ad un “monopolio interno al territorio nel settore TLC”.

Il segretario alle telecomunicazione, Andrea Zafferani contesta: “Non è vero che le deliberazioni non siano conoscibili”, ricordando come abbia risposto alle richieste dei consiglieri di Rete in merito e come lo stesso movimento abbia un membro dentro il Consiglio di Amministrazione della NetCo.
“La Commissione di Controllo per la Finanza Pubblica – prosegue Zafferani - ha posto alcuni rilievi, che non vanno strumentalizzati ma correttamente analizzati, in testa dall'AASS, quale socia della Netco ed erogatrice delle risorse necessarie al suo funzionamento”. E sulla creazione di un monopolio nel settore TLC in seno a ZTE replica: “Semmai, è l’esatto contrario dal momento che come ripetuto più volte Zte sarà il partner dello Stato per la costruzione della rete, non certamente per l’erogazione dei servizi che
invece saranno finalmente forniti in concorrenza fra più operatori anche nel nostro territorio”.

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