Una giornata dedicata agli “Stati Generali della Ricerca” al monastero Santa Chiara, per riunire l'intellighenzia sammarinese sparsa nel mondo e che farà parte dell'Albo della ricerca sammarinese.
Cervelli in fuga, per trovare migliori opportunità di lavoro e in generale di vita, ma che ora, proprio grazie al loro accresciuto bagaglio culturale, rappresentano un patrimonio e una ricchezza che San Marino non vuole e non può permettersi di perdere. Questo l'obiettivo del primo Albo della Ricerca che tra i suoi intenti vuole includere, secondo ruoli e competenze, i sammarinesi occupati istituzionalmente in attività di ricerca e insegnamento accademico in tutto il mondo. Non si nasconde dietro un dito il segretario di Stato Morganti, che riconosce come alla ricerca, oggi, sia dato ancora troppo poco spazio in Repubblica.
Già scovata una ventina di studiosi, dall'Italia a New York, gli ultimi due si sono presentati, a sorpresa, proprio durante la giornata di studio, evidentemente interessati al progetto.
FB
Nel video le interviste a Giuseppe Maria Morganti, Segretario di Stato alla Cultura, e a Michele Chiaruzzi, docente Università di Bologna
Cervelli in fuga, per trovare migliori opportunità di lavoro e in generale di vita, ma che ora, proprio grazie al loro accresciuto bagaglio culturale, rappresentano un patrimonio e una ricchezza che San Marino non vuole e non può permettersi di perdere. Questo l'obiettivo del primo Albo della Ricerca che tra i suoi intenti vuole includere, secondo ruoli e competenze, i sammarinesi occupati istituzionalmente in attività di ricerca e insegnamento accademico in tutto il mondo. Non si nasconde dietro un dito il segretario di Stato Morganti, che riconosce come alla ricerca, oggi, sia dato ancora troppo poco spazio in Repubblica.
Già scovata una ventina di studiosi, dall'Italia a New York, gli ultimi due si sono presentati, a sorpresa, proprio durante la giornata di studio, evidentemente interessati al progetto.
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Nel video le interviste a Giuseppe Maria Morganti, Segretario di Stato alla Cultura, e a Michele Chiaruzzi, docente Università di Bologna
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