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Apre l'Iper Le Befane: quali effetti sul Titano

16 nov 2005
Apre l'Iper Le Befane: quali effetti sul Titano
La corsa contro il tempo, per l’apertura dell’Iper “Le Befane shopping center” di Rimini continua notte e giorno. Nel completamento della struttura ed anche nella realizzazione della viabilità. Non tutto, probabilmente, sarà pdefinitivo per l’ora x, fissata per il pomeriggio del 21 novembre, ma la data di inaugurazione non ha subito alcun slittamento. La struttura – che avrà una superificie di circa 50mila metri quadrati, di cui 10mila dedicati esclusivamente all’iper – si propone di attirare almeno 2 milioni e mezzo di clienti ogni anno. 140 i negozi che opereranno all’interno e c’è anche un mutisala, con 12 sale cinematografiche. Per i consumatori è un’opportunità in più, ma i concorrenti della grande distribuzione e anche i piccoli commercianti, del riminese, temono ripercussioni negative. E il contraccolpo arriverà anche a San Marino. “Ci creerà certamente dei problemi – commenta Marco Arzilli, presidente dell’Usc –. A breve – prosegue – avremo tre ipermercati in un raggio di circa 80 km. Noi dobbiamo puntare sulla qualità e soprattutto sulla competitivita’ dei prezzi, ma non abbiamo avuto alcun supporto, anche se c’era tutto il tempo per attutire il colpo. Non sono d’accordo con chi dice in giro che il problema non ci sarebbe stato, se l’iper l’avessimo fatto da noi. E’ una doppia presa in giro. Chiediamo una superstrada vera, per consentire alla gente di venire a San Marino”. Anche Paride Bugli, presidente dell’Osla, è d’accordo sulla necessita’ delle infrastrutture. E non nasconde i timori del settore commerciale sammarinese, di fronte ad una struttura come quella delle befane. “Per essere competitivi – commenta – servono norme piu’ flessibili, senza i vincoli merceologici che ci sono in Italia. Servono anche piu’ incentivi per il commercio. Incentivi – prosegue Bugli – che in finanziaria non ci sono, perché il credito agevolato non può essere considerato un incentivo. Dobbiamo agire sui prezzi, laddove possiamo. I nostri commercianti sono preoccupati, soprattutto per i primi 7-8 mesi dopo l’apertura del nuovo iper. Al governo contestiamo che gioca troppo in difesa, dovrebbe avere piu’ coraggio e giocare in attacco. Noi avremmo voluto sperimentare di piu’, ma non ci è stato consentito”.
Anche i Popolari lanciano l’allarme “befane” e criticano il governo di immobilità. “Una politica avventata – scrivono in una nota – indecisa, titubante, capace solo di rimandare all’infinito ogni decisione ha mandato in crisi l’intero sistema e non tarderà molto che vedremo solo serrande chiuse. Troppe volte si è parlato di rilancio, senza fare niente, e ora non ci crede piu’ nessuno”.

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