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L’Authority sanitaria fa il punto sull’attività svolta e dopo sei anni chiede con forza un potenziamento della struttura

2 set 2012
L’Authority sanitaria fa il punto sull’attività svolta e dopo sei anni chiede con forza un potenziamento della strutturaL’Authority sanitaria chiede potenziamento della struttura
L’Authority sanitaria chiede potenziamento della struttura - Dopo sei anni di vita, con svariate attività cui far fronte, l’Authority chiede un adeguamento del p...
Dopo sei anni di vita, con svariate attività cui far fronte, l’Authority chiede un adeguamento del personale, anche perché, si legge nella sua ultima relazione, “un potenziamento andrebbe nella direzione delle scelte strategiche di politica sanitaria”. Un po’ di numeri, per dare la dimensione dell’impegno: 60 le strutture sanitarie da controllare, tra l’ospedale pubblico e relativi centri sanitari e le 59 private; in campo socio sanitario vi sono le case di riposo, il servizio domiciliare, il servizio minori, il centro di salute mentale; nel socio educativo 7 asili nido pubblici, 1 nido e 4 spazi bambini privati. L’Authority ha anche lavorato alla creazione dei registri su diabete e tumori, ha raccolto dati per dar vita ad una serie di database, finora inesistenti, tra questi anche uno che riporti le statistiche sugli incidenti stradali, uno sull’obesità infantile, uno sull’analisi delle tipologie familiari. In collaborazione con l’Università è arrivato l’Osservatorio permanente sulla condizione giovanile in Repubblica. Inoltre deve controllare i flussi di dati sanitari sui ricoveri, le prestazioni in e fuori territorio, farmaceutica e registri di patologia. L’Authority sta lavorando ad una forma di collaborazione con altri piccoli Stati d’Europa, nell’ambito della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per quel che riguarda i sistemi informativi. Tanta carne al fuoco dunque, che richiede più risorse umane, perché, secondo l’Authority, “diventa sempre più difficile far fronte alle molteplici attività che richiedono un elevato impegno”.

Francesca Biliotti

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