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Denatalità e aborto, Uno di Noi: "Se nel 2023 i 20 bambini fossero nati, nel 2029 una prima elementare in più"

Dall'associazione appello per introdurre politiche sociali ed economiche per le famiglie

28 gen 2024

Non solo un “inverno demografico”, ma un “inverno delle coscienze”: a scriverlo è l'associazione Uno di Noi che torna sul fenomeno della denatalità, inviando un messaggio a società e istituzioni. Parte dal dato delle nascite a San Marino nel 2023: 191, record negativo. Per l'associazione - che nel 2021 rappresentava il comitato contrario al referendum sull'aborto - “nessuno ha avuto il coraggio di dire” che non saremmo scesi sotto quota 200 se nel 2023 non ci fosse stata una ventina di interruzioni volontarie di gravidanza.

Di recente è emerso che le richieste di Ivg sul Titano sono due al mese, in media. “Magari, se adeguatamente aiutate – scrive Uno di Noi – quelle mamme avrebbero scelto” di non abortire. E quei bambini, ipotizza, “avrebbero potuto crescere con genitori adottivi”. “Nel 2029 – rimarca – avremmo avuto una prima elementare in più”.

L'organizzazione spera allora che venga approvata l'Istanza d'Arengo per l'installazione di una culla termica vicino all'ospedale, dove la madre possa lasciare in anonimato il proprio bambino. Per Uno di Noi è necessario un “processo di rinascita culturale”, per uscire da un “dilagante individualismo” e “tornare a scommettere sulla famiglia”, anche tramite politiche sociali ed economiche. Unione Donne Sammarinesi – che promosse il referendum per la depenalizzazione dell'aborto – al momento non si esprime sulle parole di Uno di Noi.





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