
Sulla lotta al carovita i sindacati tornano a chiedere al Governo, con un documento approvato all'unanimità dall'attivo dei quadri, un confronto per intervenire sulla politica dei redditi. L'imperativo – sostengono Csdl, Cdls e Usl in un comunicato congiunto – è recuperare il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni che, secondo i loro calcoli, dal 2021 al 2024, avranno perduto complessivamente un 19-20%, a fronte di aumenti contrattuali del 6. Si sollecitano dunque interventi su caro mutui e affitti, bollette, reddito minimo famigliare e anche sugli assegni familiari, ritenendo insufficiente l'aumento del 10% accordato con il recente assestamento di bilancio. A pesare, fanno notare i sindacati, anche l’assenza, nonostante gli annunci dei Governi che si sono succeduti, di uno strumento come l’ICEE, ossia un indicatore che permetta di misurare le reali capacità economiche delle famiglie.