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Nuovo regolamento: protestano i Gendarmi del Pronto Intervento

21 nov 2005
Nuovo regolamento: protestano i Gendarmi del Pronto Intervento
Un regolamento caduto dall’alto che va ad aggravare le condizioni già precarie delle poche pattuglie che stanno sulla strada. I gendarmi della sezione di pronto intervento, vale a dire quei militari che pattugliano tutto il territorio 24 ore sue 24 per 365 giorni all’anno, contestano le proposte di modifica del regolamento della Gendarmeria, prodotte – sostengono - 'senza consultare l’unico organismo che rappresenta il Corpo, ovvero l’Organo di Base'. I militari di pattuglia non nascondono il disappunto e lo sconcerto per modifiche che, affermano, vengono stilate solo per bloccare l’avanzamento di carriera dei militari di truppa, ad assoluto vantaggio di una futura classe dirigente formata da ben 7 ufficiali. Degli 87 militari che compongono il corpo, solo 27 uomini si fanno carico di tutto il lavoro sulla strada mentre gli altri 60 gendarmi lavorano con gli stessi orari degli uffici pubblici. Nel recente passato erano circa 50 le unità destinate al pronto intervento poi, con il tempo, da questa sezione è stato attinto il personale per integrare altre uffici senza mai sopperire con forze nuove al servizio su strada che nel frattempo è notevolmente aumentato. 'Ci sono militari, sottolineano i gendarmi, che da oltre 10 anni prestano servizio esclusivamente sulle auto senza che venga data loro la possibilità di accedere ad altre realtà all’interno del corpo della Gendarmeria. La soluzione, dicono, è tornare ad avere sul territorio solo Brigate, così che a turno tutti i militari possano prestare servizio di pattuglia, oppure garantire dei periodo di alternanza sulle auto a tutto il personale, compresi i sottoufficiali'. Tra le modifiche contestate anche quelle che allungano i tempi di maturazione degli avanzamenti di carriera per anzianità, mentre verrebbero istituite d’ufficio nuove figure di ufficiali con considerevoli aumenti di retribuzione. Infine, ai militari di pattuglia verrebbe chiesto di lavorare 6 giorni su 7 anziché 5 su 7, mentre i militari impiegati negli altri reparti continuerebbero ad usufruire della settimana corta. 'Noi, sottolineano i Gendarmi della sezione pronto intervento, siamo soprattutto uomini che servono il proprio paese con il massimo impegno, in condizioni di elevato disagio, ma sembra che per i vertici della Gendarmeria l’unico interesse sia l’avanzamento di carriera di poche persone a discapito della qualità del servizio realmente necessario al Paese'.

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