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Scattato, tra le proteste, il divieto di parcheggio per i frontalieri

15 giu 2004
Scattato, tra le proteste, il divieto di parcheggio per i frontalieri
“Una discriminazione intollerabile, una vergogna”. E’ stata definita in questo modo – da tante persone, anche di San Marino – la norma che vieta ai frontalieri – e solo ai frontalieri – di posteggiare la propria autovettura all’interno dei parcheggi 4, 5, 6 e 7 di Città. Dopo la batosta della doppia tassazione, un altro episodio che sta creando malumori e tensioni tra le fila di chi, ogni giorno, viene sul Titano – dall’Italia – per lavorare. Un’autovettura – targata Rimini – è forse una delle prime vittime dell’estate di questo strano divieto, anche se - probabilmente – il proprietario non sarà costretto a pagare: dalla GAPS fanno infatti sapere che - almeno per il momento – si stanno avvertendo i trasgressori della nuova situazione senza costringerli al pagamento della multa. Una sorta di cartellino giallo. Le polemiche sono di questi giorni, ma il divieto risale a qualche anno fa e fu deciso tramite delibera del Congresso di Stato per favorire il flusso turistico nel Centro storico. Un servizio navetta – di sola andata – dal parcheggio numero 9, fu l’espediente adottato per ovviare a questa situazione di disagio. Il responsabile della GAPS, Francesco Galassi, a dire il vero, aveva chiesto ed ottenuto quest’anno – dalla Segreteria al Turismo - una sospensione della delibera fino al 31 luglio. “Le auto dei frontalieri – dice Galassi - erano pochissime – 6/7 – un servizio navetta ad hoc sarebbe stato assolutamente antieconomico; una decisione, dunque, ”. Dopo pochi giorni – tuttavia - le automobili dei frontalieri – nei parcheggi del Centro storico - sarebbero aumentate. Venerdì scorso – continua Galassi – ne ho contate 26 e i commercianti della zona si sono fatti sentire. E’ stato così deciso di tornare alla situazione precedente e cioè: parcheggi vietati ai lavoratori italiani e servizio navetta di nuovo attivo. Una scelta assai criticata anche dalla CDLS. Il segretario della Confederazione democratica – Marco Beccari – ha chiesto un incontro in tempi brevi con il segretario di Stato Andreoli per chiarire i contorni di questa vicenda.

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