Logo San Marino RTV

18 dicembre 1865: abolita la schiavitù negli Stati Uniti

18 dic 2016
18 dicembre 1865: abolita la schiavitù negli Stati Uniti
«La schiavitù o altra forma di costrizione personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura». È il contenuto della prima sezione del XIII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d'America, che nel 1865 mise al bando la schiavitù nei 36 Stati allora rappresentati dal Congresso.

Fu il completamento di una lunga battaglia di civiltà che aveva avuto il suo principale rappresentante in Abraham Lincoln, 16° presidente degli Usa dal 1861 al 1865.

Un documento significativo ma che per lo stesso Lincoln rischiava di apparire come una misura temporanea dettata dalla contingenza della Guerra di secessione (1861-1865). Ciò lo spinse a sostenere la necessità di un emendamento presso i deputati che seguivano le sue idee.

Prima della ratifica la schiavitù era legale solo in Delaware, Kentucky, Missouri, Maryland e New Jersey. All'entrata in vigore del XIII emendamento si contavano su tutto il territorio statunitense circa 40.000 schiavi, tutti concentrati in Kentucky. Furono gli ultimi ad andare incontro alla libertà.

L'iter legislativo si completò successivamente con altri due emendamenti cosiddetti della Ricostruzione: il XIV che tutelò i diritti civili degli ex schiavi e il XV che riconobbe il diritto di voto anche ai nuovi cittadini.

L'ultima ratifica del XIII emendamento è avvenuta in epoca recente, esattamente nel 1995 da parte del Mississippi.

Riproduzione riservata ©